AVEZZANO – Una denuncia per lesioni personali colpose è stata formalmente presentata ieri presso la Procura della Repubblica di Avezzano dai genitori di una neonata che ha riportato gravi ustioni nella zona ombelicale. Secondo quanto riportato nella querela, la lesione sarebbe stata causata da un trattamento medico effettuato nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Avezzano, dove la piccola era stata ricoverata per la cura di un granuloma ombelicale.
La famiglia, sconvolta dall’accaduto, ha allegato alla denuncia un dettagliato dossier fotografico che documenta lo stato della neonata sia prima che dopo il trattamento, evidenziando il danno subito. Inoltre, è stata avanzata una richiesta di risarcimento danni per le lesioni riportate dalla bambina.La neonata era stata portata all’ospedale per il trattamento di un granuloma ombelicale, una condizione relativamente comune nei neonati, che si manifesta come un piccolo nodulo rossastro, le cui dimensioni possono variare da 1 millimetro fino a 1 centimetro. Questo si sviluppa nelle settimane successive alla caduta del moncone ombelicale, durante il processo di cicatrizzazione, a causa della formazione di un tessuto di granulazione costituito da fibroblasti e nuovi capillari.
Secondo la denuncia, a seguito di una consulenza pediatrica, è stato deciso di trattare il granuloma con l’applicazione di nitrato d’argento tramite una matita caustica, una pratica comunemente nota come “toccatura d’argento”. Tuttavia, come riportato nel documento presentato alla Procura, il trattamento sarebbe stato eseguito senza l’adozione di adeguate precauzioni, in particolare senza l’interposizione di una garza sterile o di altro materiale protettivo. Questa omissione avrebbe provocato una grave ustione sull’addome della piccola, causando dolore e un evidente danno cutaneo.
L’uso della matita caustica al nitrato d’argento, con una concentrazione del 75%, è un metodo impiegato per la rimozione del granuloma ombelicale grazie alle sue proprietà cauterizzanti. L’effetto è generalmente localizzato e controllato, limitandosi ai punti specifici di applicazione. Si tratta di un trattamento considerato sicuro e non doloroso, che richiede però più sedute per ottenere il risultato desiderato. Tuttavia, tra gli effetti indesiderati segnalati, vi sono reazioni di ipersensibilità, irritabilità cutanea e, in alcuni casi, bruciature o vescicole.Nella denuncia depositata dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, si sottolinea come l’operazione eseguita sia stata “decisamente invasiva e lesiva”, causando un’ustione evidente attorno all’area ombelicale della neonata, con possibili danni fisici sia temporanei che permanenti.
Due giorni dopo il trattamento, la piccola è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso, dove i medici hanno riscontrato, in sede di esame obiettivo, la presenza di una “cicatrice ombelicale con lesione superficiale dell’epidermide da nitrato d’argento”, come riportato nella documentazione clinica allegata alla denuncia.L’accaduto ha suscitato profonda preoccupazione nei genitori della neonata, che ora chiedono giustizia e un risarcimento per il danno subito. L’indagine è stata avviata dalla Procura, che dovrà accertare eventuali responsabilità del personale medico e stabilire se vi siano state negligenze o errori procedurali nell’applicazione del trattamento. Nel frattempo, la famiglia attende risposte e spera che episodi simili non si ripetano in futuro.