Marco e Gabriele Bianchi sono due fratelli attualmente rinchiusi in carcere perché ritenuti responsabili del decesso di Willy Montero Duarte, il giovane che perse la vita a Colleferro, in provincia di Roma, a causa di un pestaggio il 6 settembre 2020. I due fratelli hanno voluto fare una dichiarazione in aula prima che i giudici si ritirassero in camera di consiglio per decidere la sentenza.
Uno dei due, precisamente Gabriele, ha detto che probabilmente finirà la sua vita dietro le sbarre, tuttavia non affermerà mai di ritenersi responsabile di qualcosa che non ha fatto. Lui, infatti, ha dichiarato di non aver colpito Willy, perciò non dirà mai di aver fatto ciò che non è successo.
Durante la videoconferenza, Gabriele ha anche aggiunto di essere molto dispiaciuto di quanto accaduto quella notte, e che se potesse, tornerebbe indietro. Inoltre, ha anche detto di stare frequentando un corso per la giustizia riparativa. L’altro fratello, Marco, ha dichiarato invece di essere lui il responsabile del calcio dato a Willy, ma non aveva alcuna intenzione di mettere fine alla sua vita.
Anche Marco ha ammesso di essere dispiaciuto per quello che è successo, e di aver fatto soffrire la famiglia del ragazzo per la sua perdita, perciò ha chiesto scusa. Ha anche aggiunto che lui e Gabriele non sono dei mostri, come in tanti li hanno descritti in questi anni. Marco sta dimostrando di essere una persona migliore e spera un giorno di essere messo in libertà per poter abbracciare il figlio.
Quanto affermato dai due giovani, però, si scontra con la realtà emersa dalle indagini: infatti, i Bianchi ad Artena sono noti per il loro comportamento da despota nei confronti dei loro coetanei e in paese sono temuti per il tenore di vita stravagante che conducono. I due pare conducessero una vita agiata grazie al giro di spaccio di stupefacenti. Alla fine dell’appello bis, la Corte d’Assise di Appello di Roma ha dato l’ergastolo a Marco Bianchi, mentre il fratello Gabriele dovrà scontare 28 anni.