Legge 104, pignoramenti e debiti: cosa può essere toccato e cosa no

Antonio percepisce la pensione di invalidità civile con accompagnamento e si chiede se queste somme possano essere pignorate in caso di debiti. Inoltre, teme che la sua casa possa essere aggredita dalle banche.

Legge 104, pignoramenti e debiti: cosa può essere toccato e cosa no

In base all’articolo 2740 del Codice Civile, ogni cittadino è responsabile delle proprie obbligazioni con l’intero patrimonio, sia presente che futuro. Questo principio, noto come garanzia patrimoniale generale, consente ai creditori di rivalersi sui beni del debitore qualora questi non adempia ai propri obblighi. In caso di mancato pagamento, il creditore può ottenere un titolo esecutivo, che gli permette di avviare un’azione esecutiva per il recupero del credito. L’azione esecutiva inizia con il pignoramento, un provvedimento che vincola determinati beni del debitore, impedendogli di disporne per sottrarli al soddisfacimento del credito. Tuttavia, il sistema giuridico italiano prevede alcuni limiti e tutele, specialmente per i soggetti con disabilità o invalidità grave, in virtù dell’art. 4 della Legge n. 104 del 1992. Vediamo quali sono le protezioni previste per le persone con disabilità nel caso di pignoramento.

Pignoramento della prima casa

Non esiste una norma che protegga in modo specifico la prima casa di una persona con disabilità. Tuttavia, il pignoramento della prima casa segue regole precise:

Se il creditore è l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, l’immobile non può essere pignorato se:

1)è l’unico immobile di proprietà del debitore;

2)non è classificato come immobile di lusso;

3)il debitore vi ha stabilito la propria residenza.

Se il creditore è un soggetto privato (es. una banca o una finanziaria), la prima casa può essere pignorata, a meno che non intervenga una decisione del giudice a tutela della persona con disabilità. In alcuni casi, il giudice può concedere una proroga o sollecitare l’intervento dei servizi sociali per valutare soluzioni alternative prima di procedere con la vendita all’asta dell’immobile.

Fermo amministrativo su veicoli

Il fermo amministrativo è un provvedimento cautelare con cui le amministrazioni pubbliche (es. INPS, Regioni, Comuni, Agenzia delle Entrate) bloccano un veicolo iscritto nei registri pubblici per riscuotere crediti non pagati, come multe o tasse automobilistiche. Tuttavia, le auto destinate al trasporto di persone con disabilità sono esenti dal fermo amministrativo. Per ottenere la cancellazione del fermo, il contribuente può presentare il Modello F3, allegando i seguenti documenti:

1)Libretto di circolazione, che deve indicare l’eventuale adattamento del veicolo per la guida di una persona disabile;

2)Fattura d’acquisto, con le agevolazioni previste dalla Legge 104;

3)Contrassegno per disabili, che certifica l’utilizzo del veicolo per una persona con disabilità.

Pignorabilità delle pensioni e delle prestazioni assistenziali

L’articolo 545 del Codice di Procedura Civile stabilisce che alcune entrate economiche sono totalmente o parzialmente impignorabili. Tra queste rientrano:

1)Pensioni di invalidità civile e indennità di accompagnamento, che non possono essere pignorate in alcun caso, trattandosi di prestazioni assistenziali destinate al sostegno di soggetti in condizione di fragilità.

2)Assegni ordinari di invalidità, che non essendo assistenziali ma previdenziali, possono essere pignorati solo nella parte eccedente il “minimo vitale”.

Come si calcola il minimo vitale? Il minimo vitale corrisponde al doppio dell’assegno sociale. Per il 2025, l’assegno sociale è pari a 538,68 euro al mese, quindi la soglia di impignorabilità è 1.077,36 euro. In pratica, se un assegno ordinario di invalidità supera questa cifra, la parte eccedente può essere pignorata.

Conclusioni

Chi si trova in una situazione debitoria e gode di prestazioni assistenziali o di un’agevolazione per disabilità, ha a disposizione alcune tutele legali che limitano il rischio di pignoramento. Tuttavia, le protezioni non sono assolute, e in determinati casi (ad esempio, con creditori privati) beni come la prima casa possono comunque essere aggrediti. Per evitare rischi, è sempre consigliabile rivolgersi a un esperto legale o a un patronato, che potranno valutare il caso specifico e suggerire le migliori strategie per proteggere il proprio patrimonio.

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