Pescara: 63 auto ogni 100 abitanti e scarso utilizzo dei mezzi pubblici, la città lontana dagli obiettivi 2030

A scattare una fotografia dettagliata sulla situazione della mobilità urbana in Italia è Legambiente, attraverso il report Città2030, che analizza il tasso di motorizzazione in 20 capoluoghi di provincia.

Pescara: 63 auto ogni 100 abitanti e scarso utilizzo dei mezzi pubblici, la città lontana dagli obiettivi 2030

A Pescara si contano 63 auto ogni 100 abitanti, un dato che conferma come la città sia ancora fortemente dipendente dai mezzi privati, con un utilizzo ancora marginale del trasporto pubblico. Questo è quanto emerge dal rapporto “Città2030, come cambia la mobilità”, un’indagine condotta da Legambiente che analizza il tasso di motorizzazione in 20 capoluoghi italiani. Il capoluogo adriatico si colloca tra le città con il più alto utilizzo di auto private, sia tra i residenti che tra i pendolari che ogni giorno raggiungono la città. Secondo Legambiente, questi numeri incidono pesantemente non solo sulla sicurezza stradale, ma anche sulla qualità dell’aria. L’elevato numero di mezzi privati in circolazione contribuisce infatti all’aumento degli incidenti gravi, che, secondo i dati raccolti, non sono diminuiti in modo significativo negli ultimi anni. Sul fronte ambientale, Pescara figura tra le 23 città italiane con la più alta concentrazione media annua di biossido di azoto, un inquinante strettamente legato alle emissioni dei veicoli.

Obiettivi 2030: serve un cambio di passo

Per raggiungere gli obiettivi fissati dal Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale, che prevede la dimezzazione delle vittime della strada entro il 2030, e contestualmente ridurre l’inquinamento atmosferico (−19% di biossido di azoto e −13% di particolato PM10), è necessario un cambio di passo radicale nelle politiche urbane. Mobilità sostenibile, sicurezza stradale e riduzione delle emissioni devono essere al centro delle strategie di sviluppo cittadino. Secondo Legambiente, le basi per il miglioramento del trasporto pubblico esistono già. La città sta investendo nell’ammodernamento della flotta dei mezzi pubblici, puntando sulla mobilità elettrica e a zero emissioni, con una quota elettrica che si avvicina al 23,7% del trasporto pubblico locale (TPL). Tuttavia, il problema principale rimane la scarsa domanda di trasporto pubblico: a Pescara si registrano appena 34 viaggi per abitante all’anno, un dato lontanissimo dall’obiettivo di 400 viaggi per abitante entro il 2030. Per rendere il trasporto pubblico più competitivo, Legambiente propone una maggiore integrazione tra il TPL e i servizi di mobilità condivisa. Attualmente, a Pescara sono disponibili oltre 1000 mezzi in sharing (monopattini, e-bike, scooter e auto), con una media di 8,4 mezzi ogni 1000 abitanti. Una delle soluzioni suggerite è l’introduzione di un abbonamento unico che consenta ai cittadini di utilizzare sia i mezzi pubblici che quelli in sharing, favorendo così un approccio più intermodale agli spostamenti.

Le criticità del trasporto pubblico

Secondo Silvia Tauro, presidente di Legambiente Abruzzo, il vero nodo irrisolto della mobilità sostenibile a Pescara rimane la scarsa attrattività del trasporto pubblico. Sebbene il numero di mezzi disponibili sia paragonabile a quello di città più virtuose come Bologna e Reggio Emilia, la percezione del TPL tra i cittadini è ancora negativa. Mancanza di affidabilità, scarsa accessibilità e carenza di comfort sono tra i principali ostacoli che frenano l’adozione di questa modalità di spostamento. Per migliorare l’esperienza d’uso del TPL, Legambiente sottolinea l’importanza di rendere più efficiente e capillare il servizio, investendo in: Maggiori informazioni agli utenti sulla mobilità pubblica Miglioramento delle infrastrutture (fermate più confortevoli e sicure) Orari più flessibili e un servizio più puntuale Tariffe più competitive per incentivare l’uso del mezzo pubblico.

La consapevolezza dei giovani e le prospettive future

Secondo Lorenzo Pardi, referente regionale del progetto Climate Justice4All di Legambiente, i giovani sono sempre più consapevoli dell’importanza della mobilità sostenibile, non solo per le sue implicazioni ambientali, ma anche per i benefici sulla salute fisica e sulla sicurezza stradale. Tuttavia, permangono criticità legate ai limiti strutturali del servizio e alle condizioni in cui operano i lavoratori del settore. Affinché il trasporto pubblico diventi una reale alternativa all’auto privata, è necessario migliorare la qualità complessiva del servizio e rafforzare la fiducia dei cittadini.

Il progetto MaaS4Abruzzo: un modello di mobilità integrata

Una delle iniziative più innovative per favorire l’uso del trasporto pubblico e della mobilità condivisa è il progetto MaaS4Abruzzo. Questo programma si inserisce nella strategia “Italia Digitale 2026”, con l’obiettivo di rendere i trasporti più efficienti, integrati e accessibili a tutti. Il progetto prevede l’unione di tutti i servizi di trasporto pubblico e privato (TPL, ride-sharing, bike-sharing, scooter-sharing, ecc.) in un’unica piattaforma digitale, permettendo agli utenti di pianificare e pagare i propri spostamenti in modo semplice e conveniente. Per favorire l’adozione di questa soluzione, MaaS4Abruzzo prevede anche campagne di sensibilizzazione attraverso il cinema, la musica e lo sport, con l’obiettivo di avvicinare sempre più cittadini alle opportunità offerte dalla mobilità sostenibile.

Conclusioni

Se Pescara vuole realmente raggiungere gli obiettivi di mobilità sostenibile del 2030, è fondamentale agire su più fronti: ridurre il numero di auto private in circolazione, migliorare il trasporto pubblico rendendolo più accessibile ed efficiente e promuovere una cultura della mobilità condivisa e multimodale. Il cammino è ancora lungo, ma le basi per un cambiamento concreto ci sono già. Ora spetta alle istituzioni e ai cittadini fare la loro parte per costruire una città più vivibile, sicura e sostenibile per tutti. 

Continua a leggere su Fidelity News