Torino, 12enne sorpresa a fare sess* nei bagni della stazione di Porta Nuova

A Torino, una dodicenne è finita al centro di un episodio nei bagni della stazione di Porta Nuova con un ventenne, che si difende sostenendo un consenso irrilevante per legge, mentre il suo telefonino svela tracce di altri incontri simili.

Torino, 12enne sorpresa a fare sess* nei bagni della stazione di Porta Nuova

Torino è stata testimone di un episodio disturbante avvenuto nei bagni della stazione di Porta Nuova lo scorso luglio, che ha visto una ragazzina di appena dodici anni al centro di una vicenda delicata. Un ventenne è stato accusato di quanto accaduto, ma dopo sette mesi di indagini la procura ha portato il caso davanti alla gip Ersilia Palmieri. Il giovane si è difeso sostenendo che la ragazzina appariva più grande della sua età e che l’incontro fosse stato voluto da entrambi.

Sembrava molto più matura. Siamo entrati nel bagno insieme ed è successo. Non l’ho mai forzata“, ha dichiarato agli inquirenti. Tuttavia, la legge italiana stabilisce che, con una persona sotto i quattordici anni, la questione del consenso non abbia peso legale.

L’accaduto è emerso per caso, quando due turisti olandesi, nell’area ristorante della stazione, hanno sentito rumori insoliti provenire dai bagni e hanno avvisato la polizia ferroviaria. Gli agenti, intervenuti subito, hanno bussato alla porta, trovando il ventenne e, poco dopo, la dodicenne. La gip ha descritto la giovane come “fragile, per l’età e per una chiara immaturità emotiva e sentimentale, oltre che nell’ambito della sfera intima, evidenziando il suo stato di vulnerabilità.

Le indagini hanno poi preso una piega più ampia analizzando il telefonino della ragazzina, dove sono emerse tracce di altri incontri simili. La madre, fino ad allora all’oscuro di tutto, ha trovato chat che parlavano di appuntamenti nei bagni di centri commerciali o della stessa stazione.

Gli investigatori stanno ora esaminando i profili di altri uomini che potrebbero aver avvicinato la giovane in passato, aprendo uno scenario più complesso. Inizialmente, la dodicenne ha raccontato una versione che sembrava sostenere l’idea di un accordo: “Quel pomeriggio sono uscita da casa dei nonni e sono andata a Porta Nuova per incontrare dei ragazzi che conosco. Sono stata ai giardini con loro e poi al centro commerciale con un ragazzo di 15 anni. Quando sono tornata alla stazione, ho notato questo ragazzo che mi guardava. Gli ho detto di avere 13 anni, non dodici. Mi ha offerto un gelato, abbiamo passeggiato e poi siamo andati nel bagno“.

Tre settimane dopo, però, davanti a un assistente sociale, ha cambiato racconto: “Mi ha fatto fumare marijuana. Mi ha portata nel bagno contro la mia volontà. È successo tutto perché mi ha costretta. Non l’ho detto subito, avevo paura di lui“. Questa contraddizione ha reso il caso ancora più intricato. Gli inquirenti stanno cercando di fare luce sulla dinamica, considerando l’età della ragazzina e il possibile peso di pressioni psicologiche o fisiche. Il ventenne, che aveva detto di avere 18 anni ma è risultato più grande, resta al centro delle accuse, mentre la procura valuta eventuali coinvolgimenti di altre persone

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