L’inchiesta avviata dalla Procura di Bologna sulle spese pazze dei consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna ha portato alla notifica di 41 avvisi in cui sono coinvolti tutti i gruppi dell’assemblea legislativa. L’accusa per tutti i soggetti indagati è il reato di peculato, ma c’è anche un caso che riguarda l’accusa per truffa. A firmare le notifiche sono stati i Pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari e le prime notifiche sono indirizzate proprio ai capigruppo. A loro è rivolta l’accusa di peculato sia per le spese relative alle cose personali sia per non aver eseguito alcun controllo sui rimborsi agli altri consiglieri.
La somma totale risulta dunque contestata ai capigruppo, e deve rispondere delle spese che il proprio gruppo ha eseguito nella qualità di consiglieri regionali. Le indagini erano partite due anni fa, e riguardano il periodo che va da giugno 2010 a dicembre 2011. Le notifiche hanno coinciso con le elezioni che avranno luogo fra pochi giorni, esattamente il 23 novembre, ma nessuna notifica è stata emessa nei confronti del Governatore dimissionario Vasco Errani. Il governatore Errani, dopo l’accusa nell’inchiesta Terremerse di un finanziamento illecito era stato assolto in primo grado, ma si era dimesso e adesso le elezioni dovranno eleggere un nuovo Governatore.
La notizia degli avvisi non è stata presa bene da molti esponenti politici, proprio perché sono arrivati a pochi giorni dalle elezioni, e qualcuno ha anche attaccato la Procura, come il capogruppo della Lega Nord Stefano Cavalli che ha dichiarato: “I cittadini devono scegliere in modo tranquillo, perché qui non c’è nessuno che si è messo in tasca i soldi per fare viaggi alle Maldive o comprarsi la macchina. Abbiamo sempre speso in modo corretto, seguendo le regole e le leggi regionali“.
Il sindaco Merola ha ribadito: “Niente polemiche, fiducia nella magistratura“. E commenta la notizia delle notifiche dicendo che la magistratura deve fare il suo corso e bisogna attendere la chiusura delle indagini. D’altronde, aggiunge Merola: “Siamo di fronte solo a avvisi di fine indagine vediamo chi sono i candidati coinvolti in questo provvedimento. Quello che il Pd doveva fare per reagire è stato fatto, le candidature sono state rinnovate”. E si attendono dunque ulteriori sviluppi dalle indagini che sono ancora in corso.