Un’inchiesta condotta dai Carabinieri ha portato all’arresto di sette operatori della Rsa “Sacro Cuore” di Dizzasco, in provincia di Como, accusati di comportamenti scorretti e inappropriati nei confronti degli anziani ospiti della struttura. Le indagini, avviate nel 2024, hanno fatto emergere una serie di comportamenti ripetuti e sistematici da parte di alcuni membri del personale, che includevano violenze fisiche e verbali.
Le persone coinvolte, molte delle quali allettate o non autosufficienti, erano particolarmente vulnerabili e incapaci di difendersi, rendendo la situazione ancora più grave. L’inchiesta è iniziata dopo una denuncia presentata alla Stazione dei Carabinieri di Centro Valle Intelvi, nel mese di agosto 2024, che segnalava presunti abusi nei confronti degli anziani ospiti. Secondo le informazioni emerse, un gruppo di operatori avrebbe ripetutamente maltrattato i pazienti attraverso insulti, violenze fisiche e altri comportamenti degradanti. Queste azioni non si sono limitate a singoli episodi isolati, ma si sono manifestate come una routine quotidiana all’interno della struttura, diventando parte integrante del loro lavoro.
Le indagini hanno permesso di raccogliere una serie di prove decisive, come testimonianze dirette e intercettazioni audio e video, che hanno documentato l’ampiezza e la sistematicità dei comportamenti degli arrestati. I video e le registrazioni audio hanno mostrato come queste azioni fossero parte della quotidianità nella gestione degli ospiti della Rsa, creando un ambiente di disprezzo nei confronti delle persone assistite, che avrebbero dovuto essere trattate con dignità e rispetto.
Le vittime, incapaci di difendersi o di denunciare quanto accadeva, hanno subito danni fisici e psicologici, aggravando la loro già fragile condizione. Le violenze non si limitavano solo agli aspetti fisici, ma includevano anche insulti e umiliazioni verbali che hanno avuto un impatto negativo sul benessere psicologico degli ospiti.
I sette arrestati, residenti nell’area dell’Alto Lago di Como, sono stati accusati di aver creato e mantenuto un ambiente di lavoro caratterizzato da comportamenti scorretti e ripetuti, mettendo in pericolo la sicurezza e il benessere degli ospiti. Due degli arrestati sono stati condotti in custodia cautelare, mentre gli altri sono stati posti agli arresti domiciliari. Oltre alle accuse di maltrattamenti, uno degli operatori è stato anche accusato di esercizio abusivo della professione di infermiera, poiché privo del titolo professionale richiesto per svolgere quel ruolo.