Un caso inquietante di vessazioni familiari è emerso a Viterbo, dove un uomo di 50 anni, operatore sanitario con una passione smodata per la bicicletta e la forma fisica, è accusato di aver costretto la moglie a praticargli la ceretta ogni sera, altrimenti si scatenavano urla e intimidazioni.
La donna, che ha denunciato il marito, ha rivelato dettagli inquietanti della sua vita con l’uomo, tra richieste ossessive e comportamenti coercitivi che si traducevano in sopprusi psicologici e fisici. La 41enne di Valentano ha raccontato di come il marito avesse trasformato la cura del corpo in una vera e propria ossessione, imponendole quotidianamente di occuparsi della sua depilazione, dei capelli e di ogni altro aspetto del suo fisico.
“Tutte le sere dovevo fargli la ceretta, sennò erano urla“, ha spiegato la donna. Un comportamento che ha portato alla rottura della sua vita familiare, culminata nella denuncia nel 2021. Secondo quanto riportato, le vessazioni sarebbero iniziate nel 2016, ma la situazione si è aggravata negli anni, tanto da coinvolgere anche le finanze familiari.”Si è comprato ottomila euro di mountain bike, più tutti gli accessori più costosi. Spendeva tutto per sé e per il suo sport, mentre io dovevo chiedere aiuto ai miei genitori per riuscire a pagare le bollette“, ha dichiarato la donna.
Questo squilibrio finanziario ha portato la moglie a chiedere la separazione nel 2020, ma l’uomo, nonostante inizialmente avesse accettato la decisione, ha continuato a perseguitarla, intimidandola e seguendola ovunque, anche durante momenti in cui avrebbe dovuto essere con i figli.
Un altro aspetto particolarmente disturbante emerso durante la testimonianza riguarda il comportamento violento dell’uomo, che in alcune occasioni ha manifestato la sua rabbia in modo eccessivo. La donna ha infatti raccontato di due episodi in cui l’uomo l’ha colpita fisicamente, una volta alla schiena con una sedia e un’altra mettendole le mani al collo. Ma è stato un episodio successivo, quando il marito ha minacciato di compiere gesti estremi se non gli fossero stati consegnati subito i figli, che ha finalmente spinto la donna a prendere una posizione e denunciare l’uomo.
“Mi ha spaventata a morte, dicendomi ‘se non porti subito i bambini, farò quello che dovevo fare tempo fa’“, ha affermato la donna, secondo cui il marito le aveva fatto rinvenire anche “croci scalfite sul portone d’ingresso di casa“.
La vicenda, che ha sconvolto la comunità locale, ha sollevato il tema della violenza psicologica e fisica nelle relazioni, un fenomeno che troppo spesso rimane nascosto fino a quando non è troppo tardi. Oltre alle vessazioni, l’uomo aveva anche un comportamento morboso nei confronti del corpo della moglie, tanto da farle fare un intervento chirurgico cesareo programmato per la nascita del terzo figlio in modo che non interferisse con i suoi allenamenti in bicicletta.
Quando lei non è riuscita a spostare l’intervento, lui ha deciso di non accompagnarla nemmeno in ospedale.Questa storia rappresenta l’esempio di come la violenza psicologica possa manifestarsi in forme meno visibili ma altrettanto dolorose. La denuncia della donna ha messo in luce un quadro di abusi che, purtroppo, si estende oltre la sfera privata e diventa un allarme sociale che merita attenzione. Il processo continua, e la donna attende ora che la giustizia faccia il suo corso, mentre spera che il suo coraggio possa aiutare altre donne in situazioni simili a rompere il silenzio e cercare aiuto.