Montevarchi e la mensa scolastica: solo pane e olio per i bambini morosi, la polemica infiamma la città

A Montevarchi torna la controversa misura che prevede l'offerta di pane e olio per i bambini delle famiglie morose sulla mensa scolastica, scatenando un acceso dibattito tra politica e cittadini.

Montevarchi e la mensa scolastica: solo pane e olio per i bambini morosi, la polemica infiamma la città

A Montevarchi, cittadina nel Valdarno aretino, torna a far parlare di sé la controversa misura adottata dalla giunta comunale per contrastare la morosità nel pagamento della mensa scolastica. A distanza di sette anni dal primo provvedimento, che fece scalpore a livello nazionale, la scelta di servire ai bambini inadempienti solo pane e olio, noto come “fettunta“, è di nuovo al centro del dibattito.

La decisione di introdurre il piatto sostitutivo fu presa nel 2017, quando la giunta di centrodestra guidata dalla sindaca Silvia Chiassai Martini decise di applicare questa misura nei confronti delle famiglie che non avevano saldato il pagamento per il servizio mensa. Lo stesso provvedimento, che aveva sollevato un vespaio di polemiche, è stato recentemente riproposto, alimentando la rabbia e la preoccupazione di molti.

La denuncia è partita dal Partito Democratico (Pd), che ha bollato l’iniziativa come “una scelta vergognosa che umilia i più piccoli“, sottolineando come i bambini non debbano pagare per le colpe dei genitori. Il piatto di pane e olio, pur apprezzato nella tradizione gastronomica toscana, non può sostituire un pasto completo e bilanciato, necessario per il benessere dei bambini, affermano i critici. L’assessore Sandra Nocentini ha confermato l’adozione del provvedimento, che risale alla scorsa settimana.

La polemica è subito esplosa, con i genitori e alcuni cittadini che si sono schierati contro una scelta che, secondo loro, crea discriminazione tra i piccoli alunni. “Come si sentono quei bambini che vedono i loro compagni ricevere pasti completi mentre a loro viene servito solo pane e olio?“, si chiedono in molti. La sindaca Silvia Chiassai Martini, tuttavia, difende la misura, facendo riferimento a un regolamento che è in vigore da sette anni e che, secondo lei, ha avuto effetti positivi nel recuperare i crediti dovuti.

I veri bisognosi pagano regolarmente, mentre a non pagare sono i ‘furbetti‘”, afferma. Inoltre, chi rientra nei parametri di povertà ha diritto a un servizio gratuito. La sindaca ribadisce che il sistema ha permesso di ridurre drasticamente la morosità, passando da 85 mila euro a soli 6 mila euro.

La polemica ha assunto anche toni accesi sui social media, con gli esponenti del Pd che parlano di una “vergogna” e di una “discriminazione” nei confronti dei bambini. A rispondere è stato il consigliere di centrodestra Giacomo Brandi, che ha ricordato i problemi economici lasciati dalla precedente amministrazione e ha difeso la decisione presa dalla sindaca. L’assessore Nocentini ha invece accusato Cuzzoni, consigliere del Pd, di essere un “leoncino da tastiera“, sottolineando la difficile situazione finanziaria in cui si trova il Comune.

Il dibattito è destinato a continuare, con i cittadini e i politici locali pronti a esprimere nuove opinioni sulla questione, che non sembra destinata a spegnersi facilmente. In attesa di ulteriori sviluppi, la questione della mensa scolastica rimane un tema caldo a Montevarchi, tra esigenze di giustizia sociale e necessità di sostenibilità finanziaria. 

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