Delitto Albi: ascoltati i testimoni della difesa

L'udienza del processo si è svolta presso la Corte d'Assise di Chieti. I fatti contestati risalgono al primo agosto 2022 e si sono verificati in un bar situato lungo la strada parco a Pescara

Delitto Albi: ascoltati i testimoni della difesa

CHIETI – L’udienza del processo in Corte d’Assise a Chieti per il delitto di Walter Albi e il ferimento di Luca Cavallito, avvenuti il primo agosto 2022 in un bar della strada parco a Pescara, è stata interamente dedicata all’esame di tre testimoni della difesa. Alla sbarra figurano Mimmo Nobile, accusato di essere l’esecutore materiale del delitto, Natale Ursino, ritenuto il mandante, e Maurizio Longo, indicato come fiancheggiatore.

Nel corso dell’udienza, i tre testimoni ascoltati dalla Corte hanno fornito elementi a favore di Nobile, collocandolo altrove rispetto al luogo del delitto. In particolare, hanno dichiarato di averlo incontrato la sera dell delitto alla festa di Sant’Andrea a Pescara, in una fascia oraria incompatibile con quella del crimine, avvenuto poco prima delle 20. Un testimone, in particolare, ha riferito di aver visto Nobile alle 20:10 in un ristorante, dove poi avrebbe cenato con familiari e amici.

Per quanto riguarda le richieste di integrazione istruttoria avanzate dalla difesa di Nobile, la Corte ha accolto soltanto quella relativa a una consulenza medico-legale per determinare con precisione l’altezza dell’imputato. La misurazione dovrà essere effettuata nella casa circondariale, poiché vi sono discrepanze tra le diverse valutazioni finora emerse: l’accertamento della polizia scientifica ha stimato l’altezza dell’assassino ripreso dalle telecamere tra i 170 e i 176 centimetri, mentre la misurazione effettuata presso la casa circondariale di Pescara il 25 maggio 2024  ritenuta più attendibile dal pubblico ministero  è di 176 centimetri.

Un’altra misurazione, fornita dal consulente tecnico di parte Paolini, ha invece indicato un’altezza fino a 180 centimetri. La Corte ha invece rigettato la richiesta di ascoltare la testimonianza di una donna che, secondo quanto dichiarato da Nobile nella precedente udienza, la sera del delitto avrebbe ricevuto via WhatsApp un’immagine di Cavallito disteso a terra.

La foto, che le sarebbe stata mostrata dallo stesso Nobile, sarebbe arrivata dal telefono di un poliziotto con cui la donna era in contatto. Il processo si avvicina alle fasi finali: il prossimo 27 febbraio prenderanno la parola la pubblica accusa e le parti civili, mentre il 27 marzo sarà il turno delle difese. Dopodiché, la Corte si riunirà in camera di consiglio per emettere la sentenza. 

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