Nel 2022, la comunità religiosa dei “Saints” è stata protagonista di una brutta vicenda che ha scosso l’Australia e il mondo intero. Elizabeth Struhs, una bambina di 8 anni originaria di Toowoomba, nel Queensland, è morta a causa di una grave chetoacidosi diabetica, una condizione che sarebbe potuta essere evitata se solo le fosse stata somministrata l’insulina.
Purtroppo, i suoi genitori e altri membri della setta hanno scelto di negarle l’accesso a questa cura salvavita, convinti che solo Dio potesse guarirla. Questa decisione ha portato alla sua scomparsa dopo giorni di agonia, senza alcuna assistenza medica. Il gruppo religioso dei “Saints” si opponeva fermamente alle cure mediche, sostenendo che ogni patologia dovesse essere trattata con la fede e la preghiera, senza l’intervento della medicina. Secondo quanto emerso durante il processo, i membri di questa setta, tra cui il padre della bambina, Jason Struhs, la madre e il leader della comunità, Brendan Stevens, hanno scelto di ignorare le condizioni critiche di Elizabeth, convinti che il suo stato di salute sarebbe migliorato solo grazie all’intervento divino.
La piccola, descritta come una bambina vivace e intelligente, ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita senza ricevere l’insulina necessaria per il controllo del diabete. La sua agonia è stata accompagnata da preghiere e canti, ma senza alcun segno di miglioramento. La scomparsadi Elizabeth è stata causata dalla chetoacidosi diabetica, una complicanza grave e pericolosa del diabete di tipo 1 che si verifica quando il corpo non ha abbastanza insulina per convertire gli zuccheri in energia. Quando le sue condizioni sono peggiorate, i membri della setta non hanno ritenuto necessario chiamare un medico, e solo 36 ore dopo il decesso è stato dato l’allarme alle autorità.
Il processo ha visto 14 membri della comunità religiosa essere accusati di omicidio colposo, tra cui i genitori della bambina e il leader della setta. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Martin Burns, il quale ha sottolineato come, sebbene Elizabeth fosse amata, la sua vita è stata ignorata in nome di una fede cieca. Il caso di Elizabeth non era un episodio isolato. Nel 2019, la bambina era stata ricoverata in coma diabetico, in condizioni critiche, e i medici le avevano diagnosticato il diabete di tipo 1.
Inizialmente, i genitori avevano accettato le cure mediche e le iniezioni di insulina, ma dopo il battesimo nella setta, il padre cambiò idea, motivato dalla pressione degli altri membri della comunità. Fu allora che la piccola iniziò a essere privata della terapia salvavita, convinti che Dio sarebbe intervenuto per guarirla.
La scomparsa di Elizabeth ha sollevato numerosi interrogativi sulla libertà religiosa e sul diritto dei genitori di decidere per i propri figli. Molti si sono chiesti se lo Stato debba intervenire più decisamente nei confronti di gruppi religiosi che negano le cure mediche ai minori in nome di convinzioni religiose radicali. Il caso ha anche riacceso il dibattito sull’importanza di proteggere i bambini in contesti dove la fede può mettere a rischio la loro vita. La sentenza per gli altri imputati è attesa il mese prossimo, ma questo luttuoso episodio ha già lasciato un segno indelebile sulla società australiana e ha dimostrato le pericolose conseguenze della miscelazione tra fede cieca e negligenza medica.