La procura di Chieti ha aperto un’indagine sul tremendo decesso di Giuseppe Antonio Moretti, 55 anni, residente a San Vito Chietino, dopo la denuncia presentata dai familiari che sospettano un caso di malasanità. Secondo quanto ricostruito, il 5 gennaio Moretti aveva iniziato a sentirsi male nella sua abitazione. L’uomo accusava un evidente rigonfiamento al collo e difficoltà respiratorie. Preoccupato per i sintomi, si è recato al pronto soccorso dell’ospedale di Ortona.
Qui, dopo essere stato sottoposto ad alcuni esami, è stato dimesso nel pomeriggio con la raccomandazione di tornare dopo due giorni per una consulenza cardiologica. Il 7 gennaio, Moretti si è nuovamente presentato al pronto soccorso di Ortona perché i sintomi non erano migliorati. Tuttavia, dopo un lungo periodo di attesa e senza aver ricevuto un intervento immediato, l’uomo ha deciso di lasciare l’ospedale per dirigersi con la propria auto verso il nosocomio di Pescara, nella speranza di ottenere cure più tempestive. Durante il tragitto, le sue condizioni sono peggiorate improvvisamente. All’altezza di Francavilla al Mare, Moretti è stato costretto ad accostare e ha chiesto aiuto ai soccorsi. Il 118 lo ha trasportato d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Chieti. Nonostante gli sforzi dei medici, l’uomo è deceduto poche ore dopo il ricovero.
La denuncia e l’apertura dell’inchiesta
Sconvolti dalla perdita, i familiari di Moretti, assistiti dall’avvocato Italo Colaneri, si sono rivolti ai carabinieri il giorno successivo per denunciare l’accaduto. In seguito alla denuncia, il pubblico ministero Marika Ponziani ha avviato un’inchiesta con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, al momento a carico di ignoti.
Accertamenti e perizie
Come primo passo, il pm ha disposto l’autopsia, eseguita ieri dal medico legale Marco Piattelli, con il supporto del cardiologo Marcello Caputo. Gli esiti definitivi dell’esame autoptico e delle analisi sulle cartelle cliniche, che arriveranno entro sessanta giorni, saranno cruciali per determinare se ci siano state negligenze o errori nelle cure prestate a Moretti. La famiglia del 55enne ha nominato due consulenti di parte: il medico legale Cristian D’Ovidio e il cardiologo Gian Piero Perna. L’obiettivo è valutare attentamente ogni passaggio del trattamento ricevuto da Moretti, sia durante la prima visita a Ortona che nei successivi interventi.
La reazione della comunità e le possibili implicazioni
La vicenda ha sollevato numerosi interrogativi sulla gestione delle emergenze sanitarie nella regione e sulla capacità del sistema di garantire cure tempestive. In particolare, si punta l’attenzione sui tempi di attesa nei pronto soccorso, già da tempo al centro di polemiche per la cronica carenza di personale e risorse. La famiglia Moretti spera che l’inchiesta possa fare piena luce sul decesso dell’uomo e, se accertate, individuare eventuali responsabilità. Nel frattempo, la comunità di San Vito Chietino si stringe attorno ai parenti in lutto, chiedendo giustizia e risposte.