Una docente di sostegno quarantenne di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, è stata arrestata con l’accusa di aver abusato sessualmente di sette studenti, quattro maschi e tre femmine, tutti di età inferiore ai 14 anni. Le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, hanno rivelato che l’insegnante convocava gli alunni in una stanza della scuola, denominata “la saletta“, con la scusa di ripetizioni scolastiche. In realtà, durante questi incontri, la docente discuteva esplicitamente di argomenti sessuali, vantandosi delle proprie esperienze e utilizzando un linguaggio volgare.
Inoltre, proiettava video pornografici, anche quando gli studenti esprimevano disagio, e inviava loro immagini pornografiche tramite chat, impostando l’autocancellazione dei messaggi dopo la visualizzazione. Per mantenere il silenzio sugli abusi, la professoressa intimoriva gli studenti, affermando di avere una relazione con un agente di polizia che avrebbe potuto farli incarcerare se avessero rivelato quanto accadeva nella “saletta“. L’arresto della docente è avvenuto dopo che, il 14 novembre scorso, era stata assalita dai genitori di alcuni alunni, preoccupati per il comportamento inappropriato della donna.
Le denunce dei genitori hanno dato impulso alle indagini, che hanno portato alla luce le condotte illecite dell’insegnante. Il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, ha sottolineato l’urgenza di interrompere l’attività didattica della docente e ha evidenziato la necessità di approfondire come sia stato possibile che, per un anno, sette minori siano stati affidati a un’insegnante di sostegno che avrebbe dovuto occuparsi esclusivamente di un alunno con difficoltà di apprendimento.
Le madri degli studenti coinvolti hanno espresso soddisfazione per l’arresto, chiedendo scuse da parte di coloro che inizialmente non avevano creduto alle loro denunce e le avevano accusate di esagerazione. Una delle madri ha dichiarato: “A chi non ha creduto, a chi si è girato dall’altra parte, a chi ci ha dato delle camorriste, bestie e bugiarde… chiedete scusa… giustizia è stata fatta… La docente è stata arrestata!!”.
Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità da parte dell’istituzione scolastica e per fare luce sull’aggressione subita dalla docente da parte dei genitori. L’Ufficio Scolastico Regionale sta collaborando con le autorità per chiarire come sia stato possibile che tali comportamenti siano passati inosservati per un periodo prolungato. Questo caso solleva interrogativi sulla vigilanza e sulla protezione degli studenti all’interno delle istituzioni scolastiche, evidenziando l’importanza di un monitoraggio attento e di una comunicazione efficace tra genitori, insegnanti e autorità per garantire un ambiente sicuro e protetto per i minori.