Con un tasso di 0,71 delitti ogni 100.000 abitanti, l’Abruzzo si posiziona al quarto posto tra le regioni italiane per incidenza di delitti, secondo il report 2023 dell’ISTAT. Questo dato, superiore alla media nazionale di 0,57, evidenzia una situazione preoccupante per la regione, pur inserita in un contesto nazionale che vede l’Italia registrare il minor numero di delitti rispetto al resto d’Europa. Al vertice della triste graduatoria si trova la Sardegna, con un’incidenza di 1,02 delitti ogni 100.000 abitanti e 16 persone accertate. Seguono la Liguria, con 12 delitti e un’incidenza di 0,8, e la Campania, con una media di 0,73.
Nonostante l’incremento generale del 3,7% rispetto al 2022 (334 persone complessive nel 2023), l’Italia continua a distinguersi per un basso tasso di delitti nel contesto europeo, dove Paesi come Slovenia, Spagna e Polonia riportano valori più alti. Nel 2023, le vittime di delitti in Italia sono state 117 donne e 217 uomini. L’aumento delle persone ha riguardato esclusivamente gli uomini (+10,7%), mentre le donne fatte fuori sono diminuite del 7,1%. Gli delitti che coinvolgono uomini sono concentrati maggiormente in Sardegna, Calabria e Liguria, mentre quelli che coinvolgono donne appaiono distribuiti in regioni come Abruzzo, Trentino-Alto Adige e Umbria.
Il 45,5% dei delitti è stato compiuto per liti, futili motivi e rancori personali. Questo movente è più comune tra le persone maschili (53,1%) che tra le femminili (31,6%), anche se nel caso delle donne quasi la metà di queste liti è legata a contesti familiari o affettivi. I motivi passionali hanno riguardato il 12% delle persone, salendo al 27,4% nel caso delle donne, soprattutto quelle di età compresa tra 35 e 44 anni. Le artiglierie da taglio sono state il mezzo più utilizzato (37,4% dei casi), seguite da artiglieria da fuoco (30,2%).
I delitti che coinvolgono donne mostrano dinamiche specifiche, spesso legate a violenze domestiche o contesti affettivi. Nel 2023, 63 donne sono state fatte fuori da partner o ex partner, quasi esclusivamente uomini (61 casi su 63). Questo fenomeno sottolinea l’importanza di intervenire con politiche mirate per prevenire la crudeltà di genere e supportare le persone Nonostante i dati preoccupanti, l’Italia si conferma il Paese europeo con il minor tasso di delitti. La rilevazione dell’ISTAT ribadisce tuttavia l’urgenza di affrontare le specificità territoriali e i contesti socio-economici che favoriscono la crudeltà, oltre a promuovere campagne di sensibilizzazione per prevenire episodi di questo tipo.
Le autorità e le associazioni invitano le persone a non sottovalutare i segnali di pericolo e a rivolgersi alle istituzioni competenti, come il numero anti-violenza 1522 o i centri specializzati presenti sul territorio. La prevenzione, il supporto e la sensibilizzazione rimangono fondamentali per ridurre la spirale di crudeltà e garantire maggiore sicurezza per tutti.