“O si copre, o lei non entra“, sarebbe quanto espresso dallo staff del celebre Museo d’Orsay alla giovane Jeanne, influencer nota con il nome di Tô’, vedendola indossare un abito con una generosa scollatura. Lei, raccontando l’episodio sui suoi seguiti canali social, avrebbe denunciato: “Io non sono solo i miei seni, non sono solo il mio corpo“, attirando l’attenzione dei suoi follower e, alcuni, dubiterebbero anche della veridicità dei fatti pensando ad un tentativo di pubblicità.
La vicenda viene raccontata dalla stessa visitatrice che, stando alle sue parole, sarebbe stata costretta a coprirsi davanti all’ingresso del celebre museo, anche noto per le sue opere di nudi come L’origine del mondo di Courbet o la Colazione sull’erba di Manet. Jeanne avrebbe scritto su uno dei suoi social: “È martedì 8 settembre, il caldo aumenta nel pomeriggio e le braccia si scoprono. Ho voglia di andare al museo d’Orsay“, iniziando il racconto di quella che sembra una storia assurda.
“Non sospetto che il mio décolleté sarà un oggetto di discordia” continua l’influencer, che ricorda anche il suo arrivo all’ingresso del museo, sottolineando: “La vista dei miei seni turba la funzionaria incaricata del controllo delle prenotazioni“. Secondo le parole della visitatrice, la stessa donna facente parte dello staff del museo avrebbe invitato la giovane a coprire la zona esposta, ricevendo sguardi stupiti dalle colleghe stesse.
“Chiedo che cosa stia succedendo, nessuno mi risponde ma fissano i miei seni, mi sento a disagio, l’amica che mi accompagna è sconvolta” continua Jeanne, insistendo sull’argomento. Le regole del museo però sono chiare ed ordinano che gli utenti devono conservare una tenuta decente e un comportamento conforme all’ordine pubblico, al fine di rispettare la tranquillità degli altri visitatori.
Jeanne quindi indossa la giacca, ma una volta rientrata a casa posta la foto dell’abito che indossava durante la visita, pubblicando una lettera aperta dove accusa i funzionari di comportamenti sessisti nei suoi confronti. Il museo, stando alle sue dichiarazioni, si sarebbe scusato per l’eccesso di zelo dei propri collaboratori.