Le novità di X: cause legali e bias nell’algoritmo di Elon Musk

X (ex Twitter), la piattaforma social di Elon Musk, è coinvolta in una causa contro la California per una legge sui deepfake elettorali e in uno studio che evidenzia un possibile bias algoritmico a favore di Musk e dei repubblicani.

Le novità di X: cause legali e bias nell’algoritmo di Elon Musk

La piattaforma social La piattaforma social X, precedentemente conosciuta come Twitter e ora di proprietà di Elon Musk, sta vivendo un periodo di turbolente evoluzioni, con novità che spaziano da cause legali a scoperte relative al suo algoritmo. Due sviluppi recenti hanno attirato l’attenzione: la causa contro la legge californiana sui deepfake e le preoccupazioni per un possibile bias nell’algoritmo di X., precedentemente conosciuta come Twitter e ora di proprietà di Elon Musk, sta vivendo un periodo di turbolente evoluzioni, con novità che spaziano da cause legali a scoperte relative al suo algoritmo. Due sviluppi recenti hanno attirato l’attenzione: la causa contro la legge californiana sui deepfake e le preoccupazioni per un possibile bias nell’algoritmo di X.

X fa causa contro la legge sui deepfake in California 

X ha intrapreso una causa legale contro lo Stato della California per bloccare una nuova legge, l’AB 2655, che obbliga le piattaforme di social media a rimuovere i contenuti ingannevoli legati alle elezioni nei sei mesi precedenti a un voto. La legge, che è stata creata per contrastare la diffusione di deepfake durante i periodi elettorali, ha suscitato le preoccupazioni di Elon Musk e della sua piattaforma, che sostengono che tale misura violi la libertà di parola protetta dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. 

La questione dei deepfake è diventata particolarmente rilevante dopo che Musk stesso ha condiviso un video deepfake della vicepresidente Kamala Harris sulla piattaforma. Questo ha sollevato una forte reazione da parte di politici, tra cui il governatore della California Gavin Newsom, che ha criticato la diffusione di contenuti manipolati come pubblicità ingannevole. La causa legale contro l’AB 2655 si inserisce in un contesto in cui un altro giudice federale aveva già sospeso una legge simile che avrebbe potuto violare i diritti costituzionali. La posizione di X è che la legge, oltre a essere vaga, potrebbe interferire con la libertà di espressione online.

Lo studio sull’algoritmo di X: Bias pro-repubblicani? 

Nel frattempo, un nuovo studio condotto dall’Università del Queensland (QUT) ha rivelato come l’algoritmo di X privilegi gli account legati a Elon Musk e ai repubblicani, con un significativo aumento delle visualizzazioni e dei retweet per i suoi post dal 13 luglio 2024. La ricerca, che ha analizzato oltre 56.000 post pubblicati tra gennaio e ottobre, ha evidenziato che i post di Musk hanno registrato un incremento del 138% nelle visualizzazioni e del 238% nei retweet. Un fenomeno che non ha trovato corrispondenza negli account schierati con il Partito Democratico, sollevando dubbi su un possibile bias nell’algoritmo della piattaforma. 

Il trend di supporto agli account repubblicani è stato osservato anche in altri utenti che condividono posizioni politiche simili, anche se in misura minore rispetto a Musk. Questo aumento dell’engagement, in particolare nelle visualizzazioni, ha suscitato critiche da parte di esperti e giornalisti, sollevando interrogativi sull’imparzialità della piattaforma. Secondo lo studio, nonostante l’aumento di visualizzazioni per gli account repubblicani, altri parametri come i “mi piace” e i retweet sono rimasti relativamente equilibrati, lasciando ancora delle incognite sulla validità delle conclusioni.

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