Dimissioni di Francesco Spano: nuova scossa al Ministero della Cultura

Dimissioni di Francesco Spano dal Ministero della Cultura: tensioni interne a Fratelli d'Italia, accuse di collisione di interessi e omofobia. Il governo Meloni si distanzia dall'accaduto.

Dimissioni di Francesco Spano: nuova scossa al Ministero della Cultura

Le dimissioni di Francesco Spano, capo di gabinetto del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, rappresentano l’ultimo episodio di una serie di crisi che ha colpito il governo Meloni. A meno di dieci giorni dalla sua nomina, Spano ha lasciato il suo incarico, denunciando “sgradevoli attacchi personali” che gli hanno impedito di mantenere la serenità necessaria per svolgere il suo lavoro.

Equilibrio precario del Ministero

Le dimissioni arrivano in un momento già delicato per il governo, a seguito del cosiddetto Boccia-gate, che ha scosso la fiducia all’interno del Ministero.La vicenda ha scatenato reazioni contrastanti.

Da una parte, il premier Giorgia Meloni si è distanziata dall’accaduto, dichiarando di non essere mai stata coinvolta direttamente nella nomina di Spano, e di aver seguito l’evolversi della situazione attraverso i media. Dall’altra parte, Fratelli d’Italia (FdI), il partito di Meloni, sembra attraversare una fase di tensione interna, con fazioni opposte che si fronteggiano riguardo al nuovo corso imposto da Giuli.

Le dimissioni di Spano

Le dimissioni di Spano, descritto come stretto collaboratore di Giuli già dai tempi del Maxxi, sono state accolte con solidarietà dal ministro. Giuli ha espresso il suo sostegno, condannando il clima di “mostrificazione” che ha colpito Spano, e sottolineando l’elevata professionalità del suo collaboratore. Tuttavia, le anticipazioni della trasmissione Report hanno alimentato il dibattito pubblico, facendo emergere accuse di conflitto di interessi all’interno della Fondazione Maxxi. Secondo l’inchiesta, mentre Spano era segretario generale del Maxxi, il suo compagno Marco Carnabuci ricopriva il ruolo di consulente legale e responsabile della protezione dei dati, sollevando sospetti sulla gestione delle nomine.Giorgia Meloni ha minimizzato il clamore della vicenda, etichettandola come un esempio di “due pesi e due misure”. Tuttavia, l’ex presidente del Maxxi, Giovanna Melandri, ha respinto le accuse, definendo la situazione come un episodio omofobo orchestrato da esponenti di destra e una prova dell’incapacità del governo di gestire in modo trasparente la cultura.All’interno di Fratelli d’Italia, le tensioni sono palpabili. In una chat interna del partito, Spano è stato insultato per il suo orientamento sessuale, definito in modo offensivo.

Divisioni interne

Questo episodio ha ulteriormente aggravato il clima di divisione che si respira nel partito, con schieramenti pro e contro Giuli che sembrano delinearsi sempre più chiaramente.La vicenda potrebbe non essere conclusa. La trasmissione Report ha annunciato nuovi sviluppi, con possibili rivelazioni su ulteriori casi di mala gestione all’interno del Ministero della Cultura.

Nel frattempo, la pressione su Giuli e sul suo operato aumenta, mentre il governo cerca di gestire una crisi che rischia di compromettere la stabilità dell’intera maggioranza.

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