Gabriele Paolini, famoso per le sue apparizioni provocatorie nei servizi televisivi italiani, è in procinto di lasciare il penitenziario di Rieti, dove ha scontato una pena per gravi reati legati a induzione alla prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale su minori, per fatti risalenti al 2013. La notizia è stata confermata dallo stesso Paolini, tramite un messaggio diffuso dalla prigione.
La svolta durante la detenzione
Durante i suoi anni di detenzione, Paolini ha intrapreso un percorso psicologico che lo ha portato alla decisione di cambiare genere. “Qui ne ho passate davvero tante,” ha dichiarato, “ma di recente ho avuto un problema di salute. L’operazione mi ha segnato molto e mi ha fatto capire che il mio corpo di uomo non mi appartiene più”. L’annuncio della sua transizione è stato accompagnato dalla notizia di un supporto professionale da parte di una psicologa dell’ASL, figura fondamentale in questo suo percorso.
Paolini scrittore
La vita in cella, per Paolini, è stata segnata anche da momenti di riflessione e produzione letteraria. Insieme al suo compagno di cella, ha pubblicato un libro dal titolo “Come evadere dal penitenziario 2.0. Gli agenti della polizia penitenziaria sono angeli in un inferno di emozioni”. L’opera, che ha attirato l’attenzione dei media, riflette sulla vita all’interno del penitenziario, descritta come una realtà carica di tensioni emotive, ma anche di solidarietà.
Il matrimonio in cella
Un altro capitolo significativo della detenzione di Paolini è stato segnato dall’unione civile con il 66enne Marino, celebrata tramite delega all’interno del penitenziario di Rieti. Questa cerimonia, svoltasi l’8 giugno 2024, rappresenta una delle prime unioni civili gay avvenute all’interno di una casa circondariale in Italia, segnando un momento di rottura con le tradizionali barriere legate alla sfera personale e affettiva dei detenuti.
La scarcerazione di Gabriele Paolini sarà senza dubbio seguita da vicino, sia per le sue dichiarazioni sulla transizione di genere che per il clamore mediatico del personaggio che, negli anni, ha saputo attirare l’attenzione per il suo comportamento irriverente e, spesso, controverso.