La terza manovra economica del governo Meloni, che mobilita risorse per un totale di 30 miliardi lordi, introduce importanti novità per famiglie e imprese. Seguendo il solco tracciato dalle precedenti leggi di bilancio, questa manovra punta su misure di sostegno alla natalità, alla sanità e al settore edilizio, senza introdurre nuove tasse dirette per i cittadini, come confermato dalla premier Giorgia Meloni.
Carta per i nuovi nati e detrazioni fiscali
Tra le novità più attese spicca la Carta per i nuovi nati, un incentivo da 1.000 euro destinato ai genitori con un ISEE fino a 40.000 euro. Questa misura rappresenta un concreto aiuto per le famiglie, in particolare quelle numerose, inserendosi nel quadro più ampio di sostegno alla natalità.Un’altra rilevante novità riguarda l’assegno unico, che sarà escluso dal calcolo dell’ISEE, segnando un primo passo verso l’introduzione del “quoziente familiare”. Questo sistema mira a rendere più equo il carico fiscale per le famiglie in base al numero di componenti. Inoltre, verranno ampliate le detrazioni per le famiglie con più figli, incrementando il sostegno economico a favore dei nuclei familiari.
Sanità e contributo da banche e assicurazioni
La sanità si conferma uno dei settori chiave della manovra. Il governo ha annunciato un contributo di 3,5 miliardi, proveniente da banche e assicurazioni, interamente destinato al miglioramento dei servizi sanitari. Questo finanziamento è stato accolto con entusiasmo dalla Lega, che ha rivendicato il risultato come una propria vittoria all’interno della maggioranza di governo.
Bonus ristrutturazioni e incentivi per le imprese
In ambito edilizio, viene prorogato il bonus ristrutturazioni al 50% per un altro anno, ma solo per le prime case. A partire dal 2025, l’agevolazione per le altre abitazioni scenderà al 36%, come già previsto. Questo cambiamento potrebbe avere un impatto rilevante sul settore immobiliare, incentivando i proprietari a sfruttare le agevolazioni nel 2024.Sul fronte delle imprese, vengono confermati gli incentivi al lavoro per giovani e donne nel Mezzogiorno, oltre alla tassazione agevolata al 5% per i premi di produttività. Si potenziano inoltre gli investimenti nella Difesa e vengono incrementate le risorse per la sanità, segnando una continuità con le misure introdotte negli anni precedenti.
Tagli ai ministeri e risorse per l’istruzione
La manovra prevede anche tagli del 5% ai ministeri, un intervento che ha sollevato preoccupazioni per possibili ricadute sui servizi pubblici. Tuttavia, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha rassicurato che il bilancio del suo ministero sarà in crescita, minimizzando l’impatto di eventuali riduzioni. La sanità, invece, sarà esclusa da questi tagli, vista l’urgenza di potenziare le risorse destinate al settore.
In sintesi, la manovra 2025 del governo Meloni cerca di mantenere un equilibrio tra incentivi e tagli, puntando su misure a sostegno delle famiglie, della sanità e del settore edilizio. L’obiettivo dichiarato è quello di stabilizzare la situazione fiscale senza gravare ulteriormente sui cittadini, garantendo al contempo una maggiore equità e un rafforzamento dei servizi essenziali.