Russia: salvato dopo due mesi alla deriva, con lui i corpi del fratello ed il nipote 15enne

Mikhail Pichugin è sopravvissuto dopo 67 giorni alla deriva, ma il fratello Sergei ed il nipote 15enne Ilya non ce l'hanno fatta. Il trio era partito ad inizio agosto, ed avevano portato cibo ed acqua per due settimane di viaggio.

Russia: salvato dopo due mesi alla deriva, con lui i corpi del fratello ed il nipote 15enne

Un uomo russo è sopravvissuto per più di due mesi alla deriva nelle acque gelide del  mare di Ochotsk a bordo di un gommone che ha perso il motore, in un calvario che è costato la vita al fratello ed al nipote adolescente, secondo quanto riportato dai media russi. Il protagonista della vicenda si chiama Mikhail Pichugin, che è stato tratto in salvo lunedì sera dopo 67 giorni in mare.

Mikhail, suo fratello e il nipote quindicenne erano partiti lo scorso 9 agosto su un catamarano gonfiabile, diretti verso l’isola di Sakhalin dalla regione di Chabarovsk, nell’estremo oriente del paese. Poco dopo di loro si sono perse le tracce, e pochi giorni dopo la loro scomparsa i soccorritori avevano organizzato una ricerca in elicottero e aereo per il trio, sospettando che la barca fosse stata trasportata da corrente, senza però risultati.

Dopo oltre due mesi senza loro notizie, la barca è stata trovata verso le 22:00 di lunedì, quando è passata accanto ad un peschereccio nel mare di Okhotsk, a circa mille km dal punto di partenza. Un video pubblicato dalle autorità mostra un uomo barbuto con un giubbotto di salvataggio che urla ai pescatori: “Non ho molta forza“, riuscendo poi ad afferrare una corda per essere tratto in salvo.

I corpi senza vita del fratello Sergei, 49 anni, e del nipote Ilya, 15 anni, erano ancora sulla barca. Il peschereccio ha trasportato il superstite nella città di Magadan, dove è stato portato via in barella. Le sue condizioni sono “più o meno stabili“, ha riferito il ​​medico capo dell’ospedale regionale, Yury Lednev, aggiungendo che probabilmente ha sofferto di ipotermia. Il peschereccio ha anche riportato indietro anche i corpi e il gommone per aiutare con le indagini.

“È una specie di miracolo”, ha detto ai media la moglie di Mikhail, Yekaterina, aggiungendo che i tre avevano preso solo cibo e acqua sufficienti per durare due settimane. La donna ha aggiunto che a salvare il marito potrebbe essere stata la sua stazza, dato che “pesava circa 100 kg” e che al momento del ritrovamento ne pesava solo 50.

 

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