Dopo i 50 anni il sesso non conta: sentenza shock del tribunale

Una donna, vittima di un errore medico durante un intervento del 1993, non ha più potuto avere rapporti sessuali. Il tribunale di Lisbona dice che per le donne over 50 il sesso conta poco e il risarcimento scende così da 175.000 a 60.000

Dopo i 50 anni il sesso non conta: sentenza shock del tribunale

Il tribunale di Lisbona ha stabilito in una sentenza che dopo i 50 anni per le donne il sesso non conta per nulla. La sentenza ha suscitato molte polemiche e sta scatenando discussioni ovunque. Prima di tutto si sono ribellate le femministe, che hanno inveito contro un’ingiusta sentenza decretata per un episodio accaduto ad una donna: la sentenza è frutto di un’analisi sull’attività sessuale di una donna che aveva subito un intervento chirurgico andato male. Un errore dei medici ha compromesso la sua attività sessuale, ma da questo i giudici hanno dedotto che tanto non è una cosa importante perché per donne oltre i 50 anni il sesso non ha molta importanza.

Un errore per cui la donna aveva intentato causa per percepire il risarcimento, che però è stato tagliato a causa proprio della sentenza: infatti da 175 mila è stato ridotto a 60 mila euro. La sentenza data dai giudici di Lisbona è stata così motivata: “La donna alla data dell’operazione aveva già 50 anni e due figli, vale a dire un’età nella quale la sessualità non ha l’importanza che assume in età più giovane”.

Parole che le femministe non hanno digerito e contro cui si è schierata anche l’Associazione delle Donne Giuriste del Portogallo, che hanno  dichiarato: “La sentenza va contro i diritti fondamentali sessuali e riproduttivi delle donne, i diritti fondamentali personali, protetti e tutelati dalla Costituzione e il Diritto Internazionale dei Diritti Umani“. E’ stata dunque richiesta la revisione della sentenza e sono stati criticati anche i magistrati dell’alta corte per essere andati contro i diritti umani della persona. 

L’intervento chirurgico a cui si sottopose la donna risale al 1993; la donna doveva essere operata per rimuovere due ghiandole portatrici di infezioni, ma durante l’intervento i dottori recisero un nervo, che ha impedito alla donna fino ad oggi di condurre la sua vita sessuale. La sentenza di primo grado aveva stabilito un risarcimento di 175.000 euro, ma nella successiva sentenza era stato diminuito ed era stato portato a 111.000 euro. L’ultima sentenza emessa dai magistrati del Sta ha però suscitato scalpore, perché ha dichiarato che è stata presa facendo riferimento  all’età e di conseguenza ha ridotto il premio portandolo a 60.000 euro.

Continua a leggere su Fidelity News