Ancora oggi, a distanza di diversi mesi, la comunità di Tuturano, piccola frazione del comune di Brindisi, è attonita per quanto avvenuto al giovane Gianfranco Conte, l’operaio di 36 anni deceduto a marzo scorso sul lavoro all’interno dello stabilmento Jindal 2 situato nello stesso capoluogo adriatico. La vicenda ha avuto risonanza nazionale a causa della sua gravità. Gianfranco ha lasciato una moglie, Erika Colella, e le sue figlie. I fatti hanno puntato ancora una volta i fari sulla sicurezza nei posti di lavoro.
Quando ha perso la vita, il 13 marzo scorso, Gianfranco si trovava a lavorare nei pressi di un macchinario che improvvisamente precipitò sopra di lui schiacciandolo. Immediatamente scattarono i soccorsi ma purtroppo per lui non ci fu nulla da fare in quanto erano molto gravi i colpi subiti durante l’infortunio. Il giorno dopo Gianfranco avrebbe compiuto 37 anni. E adesso, a distanza di mesi da quei tristi momenti, la famiglia di concerto con la Asl di Brindisi ha inaugurato una targa in ricordo del giovane Gianfranco.
La targa all’ospedale Antonio Perrino
Nella mattinata del 10 ottobre 2024 si sono vissuti momenti di profonda commozione presso l’ospedale Antonio Perrino di Brindisi dove appunto la famiglia di Gianfranco Conte, rappresentata dalla moglie Erika Colella e dalle figlie, ha scoperto la targa in ricordo del loro congiunto assieme al personale della Asl. La cerimonia è avvenuta presso il Centro trasfusionale dell’ospedale brindisino.
“Dietro a questa targa ’è tanta tristezza ma anche tanta gioia perché Gianfranco ha donato se stesso fino alla fine. Dobbiamo pensare a tutto ciò che c’è dopo e lasciarci trasportare dai pensieri positivi: dobbiamo pensare che lui è con noi e ci vuole felici. Il suo nome rimarrà impresso qui, in questo reparto che lui frequentava assiduamente, e nei nostri cuori”– così ha riferito in una nota stampa il direttore generale della Asl Brindisi, Maurizio De Nuccio.
Il Centro trasfusionale del Perrino di Brindisi è diretto da Antonella Miccoli. “La famiglia di Gianfranco Conte, 36enne tuturanese morto nello scorso marzo, insieme ai rappresentanti dell’ADoCeS Puglia, l’Associazione Donatori Cellule Staminali, ha consegnato al reparto diretto da Antonella Miccoli una targa in memoria del defunto per ricordare a tutti l’importanza del dono e della solidarietà verso il prossimo” – così recita ancora il comunicato della Asl Brindisi apparso anche sulle pagine social della stessa azienda sanitaria. La cerimonia è stata officiata da don Antonio sacerdote che ha conosciuto la famiglia di Conte dopo il suo decesso.
“Gianfranco nel 2021 hai donato una parte di te per salvare un’altra vita. Hai compiuto un gesto unico e straordinario pieno di generosità e amore. Purtroppo la vita con te è stata ingiusta e ti ha portato via… Ma tu Gianfranco Conte hai lasciato un dono che rimarrà per sempre nel tuo gemello di midollo. La donazione è un gesto meraviglioso, è un atto d’amore che dona speranza e vita… Dona anche tu!” – questo il testo che si legge sulla targa apposta presso il Centro trasfusionale del Perrino di Brindisi.
“Mi voglio rivolgere alle figlie di Gianfranco: avete vissuto e continuerete a vivere in in ambiente sano perché papà vi ha trasmesso l’importanza dei valori della solidarietà e del dono di sé, principii che vi accompagneranno nella vita. Vostro padre, infatti, periodicamente e con continuità veniva a donare per chi aveva bisogno di sangue, ma ha fatto di più: nel momento in cui un amico ha avuto problemi ematologici, non ci ha pensato due volte e ha tipizzato il suo midollo per donarglielo. Per problemi di compatibilità, il suo midollo non è finito al suo amico ma ha comunque salvato una vita. Con un esempio come questo non potrete fare altro che fare del bene anche voi” – così ha riferito anche Miccoli parlando alle giovanissime figlie di Gianfranco Conte.