Ci sono fatti di cronaca che rimangono nella mente delle persone per molto tempo. E non può che essere così per il caso Sarah Scazzi, l’adolescente di Avetrana, in provincia di Taranto, a cui fu tolta la vita dalla zia Cosima Serrano e dalla cugina Sabrina Misseri. I fatti avvennero il 26 agosto 2010. Nella vicenda è stato anche coinvolto Michele Misseri, marito di Cosima e zio della stessa Sarah, il quale sarebbe stato responsabile dell’occultamento del corpo della ragazzina. Adesso, mentre Avetrana è tornata alla normalità dopo anni in cui è stata al centro della cronaca, la ferita si riapre.
E si riapre con una serie televisiva che sarà disponibile dal 25 ottobre su Disney+ intitolata “Avetrana – Qui non è Hollywood” ispirata al libro “Sarah. La ragazza di Avetrana” scritto da Carmine Gazzani e Flavia Piccinni. E nel paese tarantino non sono assolutamente contenti della decisione della Disney di produrre una serie televisiva su un caso così grave mettendo in vista addirittura nel titolo il nome della cittadina. E si annunciano anche azioni legali.
Il malcontento della città
Ad Avetrana la gente proprio non ci sta. In piazza non si parla d’altro se non della decisione, per molti scellerata, di mettere in cattiva luce ancora il nome della città legandolo a quanto accaduto alla povera Sarah. Nel frattempo Michele Misseri è tornato nella sua villetta di via Grazia Deledda, lì dove appunto è avvenuta l’azione nei confronti di Sarah. L’uomo ha scontato la pena prevista dalla giustizia. Chi vive ad Avetrana afferma che si vede in paese raramente, in orari in cui c’è poca gente in giro. Cosima e Sabrina invece stanno scontando ancora l’ergastolo e si trovano recluse nella casa circondariale di Taranto.
“Vedere così in grande sul manifesto il nome di Avetrana fa male, molto male. Rimango sconcertato della scelta fatta dalla produzione senza tener conto minimamente del danno che può procurare sull’economia locale e sui cittadini avetranesi” – così afferma il sindaco di Avetrana Emanuele Micelli che all’epoca dei fatti era presidente della Pro Loco. In piazza la gente, intervistata dal Quotidiano di Puglia afferma che “va bene tutto, ma non sporcateci il nome della nostra Avetrana” – questo pensa la popolazione.
Anche l’allora comandante della caserma dei carabinieri di Avetrana si dice indignato per questa serie. “Sono stanco di ascoltare per anni sempre le stesse cose e dopo 31 anni vissuti ad Avetrana posso solo dirti che è un bel paese abitato da persone molto semplici e dall’animo buono. Il film? Non penso che lo guarderò” – queste le parole di Fabrizio Viva ex comandante della caserma dei carabinieri di Avetrana.
Insomma Avetrana non l’ha presa benissimo e adesso non è escluso che vi siano anche azioni legali nei confronti della produzione questo in modo da tutelare l’immagine del paese tarantino.