Dopo lo scandalo che ha coinvolto Johnson & Johnson, un’altra storica azienda di cosmetici si trova al centro di gravi accuse legate alla vendita di prodotti potenzialmente cancerogeni. Avon Products, celebre marchio con oltre un secolo di storia, è stata travolta da centinaia di cause legali legate ai presunti effetti dannosi dei suoi prodotti a base di talco. Queste controversie hanno messo l’azienda in una situazione finanziaria critica, tanto da portarla a presentare istanza di fallimento negli Stati Uniti.
Secondo i documenti depositati presso il tribunale fallimentare del distretto del Delaware, Avon sta affrontando 386 cause legali, con richieste di risarcimento che ammontano a milioni di dollari. Le accuse ruotano attorno alla presenza di amianto nei prodotti a base di talco dell’azienda, sostanza nota per essere altamente pericolosa. Nonostante Avon abbia sempre negato queste affermazioni, i costi legali e i risarcimenti richiesti hanno messo l’azienda in ginocchio.
Per cercare di gestire questa crisi, Avon ha avviato le procedure per il Chapter 11, un meccanismo della legge fallimentare statunitense che consente alle aziende di continuare a operare mentre ristrutturano i propri debiti. È importante sottolineare che questa richiesta riguarda solo le operazioni statunitensi di Avon, mentre le filiali e le attività internazionali non sono coinvolte e proseguiranno come di consueto. L’azienda, infatti, ha specificato che le sue operazioni al di fuori degli Stati Uniti continueranno senza interruzioni.
Negli ultimi anni, le sentenze contro Avon si sono moltiplicate. A dicembre 2022, un tribunale di Los Angeles ha ordinato all’azienda di risarcire una donna dell’Arizona con 50 milioni di dollari. La donna sosteneva di aver sviluppato una neoplasia dopo anni di utilizzo di prodotti contenenti talco, presumibilmente contaminato da amianto. Più recentemente, a luglio, un’altra giuria ha assegnato 24 milioni di dollari a un ex dipendente di uno stabilimento Avon in Illinois, al quale è stato diagnosticato un mesotelioma, una forma di neoplasia legata all’esposizione all’amianto. Nonostante queste pesanti condanne, Avon ha continuato a negare qualsiasi legame tra i suoi prodotti e l’insorgenza di neoplasie.
La crisi di Avon rappresenta un ulteriore colpo all’immagine dell’industria dei cosmetici, già scossa dai numerosi scandali legati all’uso di ingredienti pericolosi. Il caso evidenzia quanto sia importante garantire la sicurezza dei consumatori attraverso controlli rigorosi e trasparenza da parte delle aziende. Il crollo finanziario di Avon mette anche in luce il peso che le controversie legali possono avere su un’azienda, soprattutto quando si tratta di questioni legate alla salute pubblica.
Mentre l’azienda cerca di ristrutturare il proprio debito e ripristinare la fiducia dei consumatori, il destino delle centinaia di cause legali pendenti rimane incerto. Tuttavia, questo scandalo potrebbe spingere altre aziende del settore a rivedere le proprie pratiche e a investire di più nella sicurezza dei prodotti, per evitare di subire lo stesso destino.