Le Olimpiadi di Parigi 2024, che hanno visto per la prima volta la breakdance entrare nel programma olimpico, sono state teatro di un episodio controverso che ha scosso il mondo dello sport e oltre. L’atleta afghana Manizha “Bgirl” Talash, membro della squadra internazionale dei rifugiati, è stata squalificata per aver mostrato durante le qualifiche un mantello con la scritta “Free Afghan Women” (“Donne afghane libere”). La Federazione Internazionale di Danza Sportiva ha comunicato la decisione, motivandola come una violazione della regola 50 della Carta Olimpica, che vieta agli atleti di esprimere opinioni politiche durante i Giochi.
La regola 50 della Carta Olimpica è stata istituita per garantire che i Giochi Olimpici rimangano un evento neutrale, privo di influenze politiche, religiose o razziali. Questa regola, seppur controversa, mira a preservare l’essenza dello sport come terreno di competizione pacifica e unificatrice, evitando che venga sfruttato come piattaforma per espressioni politiche. Tuttavia, la sua applicazione nel caso di “Bgirl” Talash ha sollevato un dibattito acceso, mettendo in luce le tensioni tra il desiderio di espressione personale e i rigidi regolamenti olimpici.
Manizha Talash, conosciuta nel mondo della breakdance come “Bgirl Talash”, ha compiuto un gesto di grande coraggio e significato. Durante la sua prima sfida, che l’ha vista contrapposta all’olandese “Bgirl India”, Talash ha deciso di togliersi la felpa nera che indossava, rivelando un mantello celeste con la scritta “Free Afghan Women”. Con questo gesto, Talash ha voluto richiamare l’attenzione sulla situazione delle donne nel suo paese d’origine, l’Afghanistan, da quando il regime talebano ha ripreso il controllo nel 2021.
Nata a Kabul, Manizha Talash ha vissuto in prima persona le conseguenze del ritorno al potere dei talebani, un regime che ha rapidamente imposto severe restrizioni ai diritti e alle libertà delle donne. Talash ha deciso di lasciare l’Afghanistan non per paura, ma per poter dare voce e speranza alle ragazze e donne afghane che vivono in condizioni di oppressione. Fuggita in Spagna con i suoi due fratelli, ha trovato rifugio e la possibilità di continuare a perseguire i suoi sogni, incluso quello di competere ai Giochi Olimpici.
Il percorso di Talash verso le Olimpiadi è stato segnato da determinazione e passione. Ha scoperto la breakdance all’età di 18 anni, navigando su Internet, e si è innamorata di questa disciplina che combina espressione artistica e abilità fisica. Grazie alla quota di universalità, che consente ad atleti di paesi con meno risorse di partecipare ai Giochi, Talash ha potuto unirsi al team dei rifugiati, rappresentando non solo se stessa, ma anche milioni di persone in cerca di una vita migliore.