Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Pistoia e la Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Pistoia hanno scoperto un vasto giro di ricettazione di preziosi rubati. Sono state indagate 21 persone e sequestrati oltre 52.000 euro in contanti, 123 orologi di pregio (valore stimato superiore ai 500.000 euro) nonché di 700 grammi circa di gioielli, oltre a numerosi conti correnti i cui saldi sono in corso di esatta quantificazione.
Le indagini condotte dagli investigatori sono iniziate nel novembre 2020, dopo una denuncia inerente a una presunta attività di usura, in seguito alla quale i carabinieri pistoiesi avevano avviato le intercettazioni telefoniche e ambientali. Dalle intercettazioni è emerso che l’attività illecita coinvolgeva 21 persone implicate a vario titolo.
La banda agiva tra le province di Pistoia, Prato, Arezzo, Pisa, Lucca e Firenze. L’attività illecita si basava prevalentemente sulla ricettazione di monili, preziosi ed orologi di lusso, anche di valore ben superiore ai 100.000 euro. La merce proveniva quasi esclusivamente da furti in abitazione ad opera di numerosi soggetti di etnia rom e sinti, con i quali uno degli indagati risultava avere contatti diretti.
Le indagini hanno permesso di ricostruire la catena di distribuzione dei preziosi ed i canali utilizzati dagli indagati per ricettare la merce rubata. Sono stati numerosi gli incontri monitorati durante i quali veniva proposta la vendita degli oggetti, con tanto di valutazione della merce stessa fino a raggiungere l’accordo finale e il pagamento in contanti anche per cifre pari o superiori a 30/40mila euro.
Parallelamente la Guardia di Finanza si è occupata anche della ricostruzione del fitto intreccio di flussi finanziari e dei rapporti economici e patrimoniali che legavano i vari soggetti coinvolti, i quali dichiaravano redditi esigui o nulli, pur avendo ingenti patrimoni e conducendo un alto tenore di vita.