Carabinieri usano il taser, Carlo Lattanzio perde la vita: l’opinione si divide

Carlo Lattanzio, 42 anni, è deceduto a Colle Isarco dopo l'intervento dei carabinieri, che hanno utilizzato un taser per fermarlo. Lattanzio, sotto l'influenza di alcool e sostanze, aveva chiamato il 112 in stato di agitazione.

Carabinieri usano il taser, Carlo Lattanzio perde la vita: l’opinione si divide

Una notte di caos e una vita spezzata a Colle Isarco, in provincia di Bolzano. Un intervento dei carabinieri, conclusosi tragicamente, ha riportato l’attenzione sull’uso del taser, strumento che il ministro Piantedosi intende distribuire a tutte le polizie municipali per la sua funzione di deterrenza. Il decesso di Carlo Lattanzio, operaio di 42 anni, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza di questo strumento, soprattutto in presenza di alcool e sostanze.

Tutto è accaduto nella frazione di Brennero, dove Lattanzio, in preda all’agitazione, aveva chiamato il 112 segnalando la presenza di estranei fuori casa. All’arrivo dei carabinieri e del personale sanitario, l’uomo, in evidente stato confusionale e sotto l’effetto di sostanze, ha rifiutato di aprire la porta e ha iniziato a lanciare mobili e oggetti dalla finestra. Successivamente, si è gettato da un’altezza di circa 2,5 metri, ma si è rialzato e ha tentato di colpire gli agenti. Solo a quel punto, i carabinieri hanno usato il taser. Poco dopo, Lattanzio ha accusato un malore ed è deceduto, nonostante i tentativi di rianimazione.

Il taser emette scariche elettriche che paralizzano temporaneamente una persona. Tuttavia, studi medici indicano che l’uso del taser può essere molto pericolo per soggetti con disturbi cardiaci o sotto l’effetto di alcool o stupefacenti. Amnesty International ha più volte sottolineato il rischio che il taser venga usato come strumento di routine, anche in assenza di una emergenza reale.

L’autopsia disposta dalla Procura di Bolzano dovrà chiarire le cause del decesso di Carlo Lattanzio. La dinamica degli eventi e l’uso del taser in una situazione già critica per l’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti solleva dubbi e preoccupazioni sull’adeguatezza dell’intervento.

L’uso del taser da parte delle forze dell’ordine, sebbene concepito come strumento di controllo, presenta rischi significativi, soprattutto in contesti dove l’alterazione da sostanze può aggravare le condizioni fisiche del soggetto. L’episodio di Colle Isarco evidenzia la necessità di una formazione approfondita per gli operatori delle forze dell’ordine sull’uso di tali dispositivi e di una valutazione critica dei contesti in cui è opportuno il loro impiego.

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