La notizia falsa riguardante la proroga del segreto di Stato sui documenti relativi alla vicenda di Ustica è tornata a circolare lo scorso 27 giugno, in occasione dell’anniversario dell’evento. Secondo quanto riportato sui social, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrebbe esteso di otto anni il segreto di Stato sui documenti del caso Ustica e avrebbe dichiarato che “la verità farebbe male all’Italia“. Tuttavia, queste affermazioni sono completamente false e costituiscono una gigantesca fake news.
Il responsabile della diffusione di questa notizia infondata è Matteo Gracis, giornalista veneto e fondatore del quotidiano online L’Indipendente. Con un post sui social, Gracis ha messo in giro questa bufala, che ora potrebbe costargli una denuncia. Infatti, il Quirinale ha reagito con grande fermezza, dichiarando che la notizia è palesemente falsa.
La nota dell’ufficio stampa del Colle afferma che: “In riferimento ai post pubblicati sui social riguardanti una presunta apposizione del segreto di Stato sulle vicende di Ustica da parte del Presidente della Repubblica, la notizia è palesemente falsa. Il Presidente della Repubblica non ha alcuna competenza sul segreto di Stato. Il Presidente Mattarella non ha mai pronunciato le parole che gli vengono attribuite”. L’ufficio stampa ha aggiunto che è “ignobile e vergognoso far circolare sul web tali menzogne“, e ha concluso che “il contenuto dei post e dei relativi commenti sono stati segnalati alle autorità competenti per accertare se sussistano estremi di reato“.
In seguito alla segnalazione del Quirinale, la polizia postale ha avviato delle verifiche sul post di Gracis e ha iniziato ad approfondire l’account e gli utenti che hanno contribuito alla diffusione della notizia falsa.
Questo episodio evidenzia ancora una volta i pericoli delle fake news e l’importanza di verificare le informazioni prima di condividerle. Le false notizie non solo danneggiano la reputazione delle persone coinvolte, ma possono anche creare confusione e sfiducia nell’opinione pubblica. È fondamentale affidarsi a fonti di informazione autorevoli e verificare sempre la veridicità delle notizie, specialmente quando si tratta di argomenti sensibili come la vicenda di Ustica.