La cucina di un ristorante giapponese in via Padana Superiore a Mazzano è stata ispezionata e successivamente chiusa dagli agenti della Polizia Locale del comando intercomunale di Mazzano, Nuvolera e Nuvolento, insieme agli ispettori dell’ATS. Ciò che hanno trovato è stato al di là delle aspettative: scarafaggi, sia morti che vivi, che si aggiravano liberamente per gli ambienti.
I muri, i fornelli e tutte le superfici dove venivano preparati i cibi erano ricoperti da strati di unto, creando un ambiente che lasciava a bocca aperta per la sua estrema trascuratezza. Il blitz è stato pianificato da giorni, ma è scattato solo dopo che la vice comandante Carmelina Santamaria ha avuto l’intuizione di indagare su un dettaglio apparentemente insignificante: un orto clandestino notato nell’aiuola situata nel parcheggio del locale. Questo dettaglio ha sollevato sospetti sulla gestione generale del ristorante, portando le autorità a decidere di intervenire con un controllo accurato.
La recente scoperta di una coltivazione di verdura faidaté all’esterno del ristorante sushi ha sollevato sospetti sul rispetto delle norme igienico-sanitarie da parte dei gestori. La vice comandante Carmelina Santamaria, con il suo fiuto investigativo, ha intuito che dietro questa apparentemente innocua attività poteva celarsi molto di più, e i suoi sospetti sono stati confermati durante un’ispezione successiva.
Nell’ambito dell’ispezione, svoltasi recentemente, sono emerse numerose irregolarità che destano preoccupazione. Sebbene la sala da pranzo sembrasse in buone condizioni e accogliente per i clienti, la cucina è stata descritta come un luogo di caos e trascuratezza. La presenza diffusa di scarafaggi ha scosso le autorità, rivelando un grave problema di igiene. Inoltre, il bancone utilizzato per la preparazione del sushi era estremamente sporco, rappresentando un potenziale rischio per la salute dei consumatori. Ma le violazioni non si fermano qui: alcuni alimenti non erano conservati correttamente, con evidente mancanza di igiene e attenzione alla sicurezza alimentare.
Sorprendentemente, alcuni cibi erano riposti in scatole di plastica riciclate, non idonee per questo scopo. Ancora più allarmante è stata la scoperta che diversi prodotti, sia freschi che surgelati, non presentavano etichette, rendendo impossibile tracciare la loro provenienza e garantire la sicurezza per i consumatori.
Come conseguenza diretta delle gravi violazioni igienico-sanitarie riscontrate, sono stati applicati i sigilli al locale: le serrande rimarranno abbassate fino a quando il gestore non provvederà a eseguire una pulizia profonda e a risolvere tutte le carenze evidenziate dagli ispettori. Questa misura è stata adottata per garantire la sicurezza dei consumatori e evitare potenziali rischi per la salute pubblica. Inoltre, sono state emesse multe significative come conseguenza delle violazioni riscontrate dagli ispettori dell’ATS. Le sanzioni totali ammonteranno a circa 10.000 euro, un importo che riflette la gravità delle violazioni e l’importanza di garantire il rispetto delle normative igienico-sanitarie nel settore della ristorazione.