Il tentativo di avvelenamento perpetrato nei confronti del parroco di San Nicola di Pannaconi, una frazione del comune di Cessaniti che si trova nella provincia di Vibo Valentia, è stato sventato da egli stesso. Mentre stava celebrando la messa il sacerdote ha sentito uno strano odore di candeggina provenire dalle ampolle riservate all’acqua e al vino che vengono utilizzate come di consueto per la celebrazione.
Quando ha portato il calice vicino alla bocca ha avuto la conferma che i suoi sospetti erano veritieri, perciò ha deciso di interrompere la messa e di andare dai carabinieri per sporgere denuncia di quanto era accaduto. Non è la prima volta che don Felice Palamara viene minacciato, ma questa per lui sarebbe stata fatale. Infatti, se avesse ingerito la candeggina, il sacerdote avrebbe sicuramente riportato danni irrimediabili alla sua salute, visto che è cardiopatico e asmatico.
Probabilmente il suo cuore non avrebbe retto e non sarebbe sopravvissuto a questo avvelenamento. Dal canto suo, il sacerdote ha riferito al Corriere della Sera che quanto è successo non pensa sia opera di qualche suo parrocchiano, perché conosce un po’ tutti da dieci anni e li ritiene delle brave persone.
I parrocchiani hanno ribadito di amare il loro parroco e faranno di tutto per impedire che possa accadergli qualcosa di brutto. Il paese dove il sacerdote gestisce la parrocchia è stato commissariato per infiltrazioni mafiose nel 2023, dopo che il sindaco ha dato le dimissioni. Le intimidazioni da allora sono state diverse e indirizzate sia a Don Felice che ad un altro parroco, Don Francesco Pontoriero, al quale è giunta una lettera accompagnata da una lama affilata.
Anche la presidente dell’associazione Crisalide, Romina Candela, è stata oggetto di intimidazioni. La donna, che è anche un’operatrice culturale, ha comunicato il fatto alla polizia che sta indagando per scoprire l’autore.