Sarah Scazzi, il fratello Claudio: "Misseri scarcerato? Non ho rancore ma perdonare è impossibile"

Il delitto di Avetrana, dove nel 2010 Sarah Scazzi fu strangolata dalla zia e dalla cugina, torna alla ribalta nelle cronache con la liberazione anticipata per buona condotta dello zio, Michele Misseri, condannato per aver occultato il corpo della ragazza.

Sarah Scazzi, il fratello Claudio: "Misseri scarcerato? Non ho rancore ma perdonare è impossibile"

Avetrana, un tranquillo paese in provincia di Taranto, si prepara a rivivere i capitoli di una triste vicenda che ha segnato per sempre la sua comunità. Nel lontano agosto del 2010, la giovane Sarah Scazzi, appena quindicenne, venne ferocemente soffocata e il suo corpo gettato in un pozzo. La notizia scosse l’intera nazione, e ora, quasi quattordici anni dopo, il delitto torna a dominare le cronache nere.

Il protagonista di questa nuova tappa è lo zio della ragazza, Michele Misseri, condannato per aver occultato il corpo della giovane. A febbraio, quasi settantenne, Misseri sarà rilasciato in anticipo dal penitenziario, beneficiando di una riduzione della pena per buona condotta. La notizia ha riacceso diversi sentimenti, soprattutto in Claudio Scazzi, il fratello di Sarah.

In una toccante intervista al Corriere della Sera, Claudio Scazzi ha espresso senza mezzi termini il suo rifiuto al perdono nei confronti dello zio. “Non c’è perdono per tutto quello che ha subito mia sorella. Poteva essere salvata“, ha dichiarato con voce ferma e decisa. Pur avendo trascorso quasi quattordici anni dalla perdita, Claudio non ha mai dimenticato le vicende e l’ingiustizia che sua sorella ha subito.

Nonostante il tempo trascorso, Claudio ha mantenuto il suo amore fraterno per Sarah, ricordando il loro ultimo addio avvenuto il 23 agosto 2010. Tre giorni dopo quell’abbraccio, Sarah scomparve. Claudio, oggi 38enne, ha proseguito con la sua vita, intraprendendo la carriera di autista a Legnano e attendendo la laurea in Ingegneria. Tuttavia, il passato travagliato rimane presente nella sua memoria, e la scarcerazione imminente di Michele Misseri riaccende le fiamme di un sentimento mai sopito.

La famiglia Scazzi ha già vissuto il processo e la condanna degli esecutori materiali del delitto: la zia Cosina Serrano e la cugina Sabrina Misseri sono state entrambe condannate all’ergastolo. Tuttavia, la scarcerazione di Michele Misseri mette in luce le complessità del concetto di giustizia e il difficile cammino del perdono.

Claudio, pur non nascondendo la sua indifferenza verso la scarcerazione anticipata dello zio, ha sottolineato che la giustizia per Sarah è stata ottenuta, e questa è l’unica forza che lo spinge ad andare avanti. Il perdono, al contrario, resta un confine invalicabile, ma Claudio ribadisce: “Non porto rancore”. La storia di Sarah Scazzi continua a suscitare emozioni e riflessioni, rivelando la complessità dei legami familiari e la difficoltà di percorrere il sentiero della redenzione.

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