Morso da uno squalo in Australia, l’amico che ha salvato Matteo: “Così ho evitato il peggio”

Tommaso Agosti, un istruttore subacqueo e infermiere di 27 anni, ha raccontato il difficile momento in cui ha salvato il suo amico Matteo Mariotti, morso da uno squalo in Australia.

Morso da uno squalo in Australia, l’amico che ha salvato Matteo: “Così ho evitato il peggio”

Tommaso Agosti, 27 anni, si è trovato di fronte al momento più difficile della sua vita quando ha visto il suo amico, Matteo Mariotti, essere attaccato da uno squalo sulla spiaggia nel Queensland, in Australia. L’evento, che ha suscitato grande sgomento, ha visto protagonista l’istruttore subacqueo e infermiere italiano, determinato a salvare la vita dell’amico, 24enne originario di Parma.

È stato il momento più duro della mia vita. Sapevo che se fossi entrato in acqua avrebbero colpito anche me. Per questo ho detto a Matteo di avvicinarsi più che poteva alla riva, poi sono intervenuto. Sono stati momenti terribili“, ha raccontato Tommaso, riflettendo sull’episodio.

Il coraggio e la prontezza di Tommaso hanno fatto la differenza cruciale per Matteo, che è stato rapidamente trasportato all’ospedale di Brisbane dopo la vicenda. Il giovane è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza alla gamba, che ha subito un’amputazione parziale. Se non fosse stato per l’intervento tempestivo e determinato di Tommaso, le conseguenze avrebbero potuto essere peggiori.

In un istante ho deciso cosa fare. Sapevo che non sarei riuscito subito a fermare l’emorragia, ma che dovevo prepararmi a contrastare un arresto cardiaco“, ha dichiarato Tommaso Agosti, descrivendo il momento cruciale.

Immediatamente dopo l’attacco, Tommaso ha preso in mano la situazione, chiedendo aiuto alle persone presenti sulla spiaggia e dirigendo le operazioni di soccorso. Ha cercato di controllare l’emorragia e ha praticato il massaggio cardiaco sul suo amico, consentendo di stabilizzare la situazione in attesa dei soccorsi.

Tommaso Agosti ha agito prontamente nell’emergenza, utilizzando una bandana per comprimere la coscia colpita fino all’arrivo dei soccorsi. Questo gesto tempestivo ha fatto la differenza cruciale tra la vita e la morte, dimostrando la sua coraggiosa competenza nel gestire situazioni di estrema gravità.

Nonostante il suo atto eroico, Tommaso respinge con modestia il titolo di “eroe“, evidenziando l’importanza fondamentale di preservare una vita umana e riportare speranza alle famiglie coinvolte. Con umiltà, ha affermato: “Sono orgoglioso di poter restituire un figlio a un padre e una madre“, sottolineando il valore più grande nel salvare vite umane anziché rivendicare titoli gloriosi.

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