Carburante, il 14% dei distributori è irregolare

La Guardia di Finanza ha ispezionato oltre mille distributori di carburante riscontrando 174 irregolarità

Carburante, il 14% dei distributori è irregolare

Il bilancio dei controlli effettuati dalla Guardia di finanza sui distributori di carburante dall’inizio del mese di agosto ha evidenziato 174 irregolarità su 1.261 pompe controllate.

Nei casi più gravi, come acqua nel gasolio o erogazione di carburanti inferiore dell’8-10%, i gestori, 11 in tutto, sono stati denunciati alle procure della Repubblica territorialmente competenti per frode in commercio o uso di strumenti di misura alterati.

Tra i casi più eclatanti, uno in provincia di Napoli, dove alcuni automobilisti sono rimasti “a piedi” poco dopo aver fatto il pieno. I finanzieri di Casalnuovo (Napoli) hanno proceduto al prelievo di campioni nei distributori della zona, individuando il responsabile. Le analisi chimiche, immediatamente eseguite, hanno confermato la presenza del 15% di acqua. Il gestore è stato denunciato e l’impianto, con 12 colonnine e 2 cisterne contenenti oltre 20.000 litri di gasolio “annacquato”, è stato sequestrato.

Sempre in provincia di Napoli, è stato scoperto un altro impianto con le schede elettroniche dei contalitri alterate. In questo modo oltre 1.200.000 litri sono stati venduti “in nero” e le relative imposte trattenute dal gestore. In due impianti di Palermo poi, i finanzieri hanno scoperto la manomissione dei sigilli di taratura apposti dall’Ufficio metrico e l’alterazione dei misuratori, con l’erogazione di carburante inferiore dell’8% rispetto a quanto visualizzato sui display. A Reggio Emilia, la benzina effettivamente erogata è risultata inferiore del 10% rispetto a quanto indicato. Il gestore è stato denunciato e la colonnina sequestrata insieme al carburante.

L’attività della Guardia di Finanza – sottolinea una nota – è svolta a tutela non solo degli automobilisti e delle casse dello Stato, ma anche dei tantissimi operatori del settore che operano correttamente. L’erogazione di quantitativi non rispondenti al vero e la miscelazione dei prodotti petroliferi con acqua o altre sostanze, oltre a fornire agli utenti un prodotto scadente, se non dannoso per la meccanica, consente ai gestori di creare “riserve occulte” di carburante venduto separatamente “in nero”.

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