La battaglia della guerra intrapresa da Palazzo Marino che si è schierato contro le sale slot ha visto già molte opposizioni, e alcune anche da parte dello stesso Tar e del Consiglio di Stato. A combattere ancora la battaglia sulla riapertura è la sala di Corso Vercelli, la prima sentenza emessa dai Giudici del Tribunale amministrativo ne vieta la chiusura spiegando con queste motivazioni le ragioni sostenute dal Comune, che “sono ben lontane dal giustificare possibili limitazioni motivate dal generico riferimento a comportamenti incivili”. Alla decisione dei Giudici, l’amministrazione risponde che farà ricorso al Consiglio di Stato.
A studiare la normativa è stata proprio l’assessore e vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, normativa che era stata approvata dall’intero consiglio comunale: la normativa prevede la chisura di sale gioco e scommesse che si trovano a meno di 500 metri dei luoghi sensibili della città, come scuole, chiese, residenze per anziani, parchi gioco, oratori, ospedali, caserme, musei: i divieti in pratica stabilivano che nella maggior parte delle zone della città era impossibile aprire una sala slot, che riguarda anche chi ha ottenuto l’autorizzazione della Questura prima della nuova norma.
La sala di corso Vercelli è posta in una struttura di 500 metri quadri su tre piani in un condominio. Aperta il 13 gennaio con autorizzazione della questura era stata chiusa un mese dopo dal Comune che era ricorso al Consiglio di Stato. Dopo la sala era stata riaperta dal Tar Lombardia, insomma una vicenda scaricabarile che ha visto i due organi in contrapposizione. Dal canto suo Palazzo Marino conferma di continuare sulla sua strada, e nel frattempo ha impedito l’apertura di altri 11 locali in varie zone della città. Recente è la decisione del Tar di accogliere la richiesta di sospensione su via Ciaia, approvando invece l’apertura solo come bar e un’altra sospensione in via Corsica.
Nel frattempo la giunta ha fatto qualche passo avanti nelle restrizioni, introducendo il limite di orari, che permette la fruizione di sale da gioco e scommesse dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23, anche per le macchinette nei bar. A difesa degli operatori legali del settore delle slot, è intervenuto Massimo Roma, vicepresidente lombardo dell’associazione che gestisce le insegne di slot, la Sapar, che ha impugnato anche questa ordinanza deciso ad andare fino in fondo.