Un uomo inglese che fu abbandonato dai suoi genitori subito dopo la nascita a causa dell’aspetto del suo viso ha scritto un libro, rivelando la storia di come è arrivato a celebrare la sua disabilità. A raccontare la storia della sua vita è il 38enne Jono Lancaster del West Yorkshirem, che è nato con la sindrome di Treacher Collins.
La rara condizione genetica, nota anche come sindrome di Franceschetti o disostosi mandibulo-facciale, è una malattia congenita causata da anomalie dello sviluppo che compare intorno alla quarta settimana di vita del feto, impedendo alle ossa e ai tessuti del viso di svilupparsi correttamente, e colpisce una persona su 10-50 mila.
Quando nell‘ottobre del 1984 i genitori video l’aspetto di Jono subito dopo la nascita, lo lasciarono in ospedale quando aveva solo 36 ore di vita, ed il neonato fu quindi affidato ai servizi sociali che furono rapidamente costretti a trovargli una casa. Due settimane dopo, fu portato dalla madre adottiva Jean Lancaster, una madre single che aveva già in passato accolto nella sua casa bambini con disabilità.
“Mi ha sempre detto che non poteva fare a meno di sorridere quando mi ha visto per la prima volta e ha sentito una connessione istantanea quando mi ha abbracciato“, racconta Jono, che è stato ufficialmente adottato da Jean il 18 maggio 1990. “Dicevo ai miei amici che i miei genitori mi avevano scelto“.
Quando aveva circa 25 anni, Jono racconta di aver cercato di contattare i suoi genitori naturali, finendo per essere ferito di nuovo quando hanno rifiutato la sua richiesta di incontrarsi e gli hanno detto che non volevano ulteriori contatti e che avrebbero ignorato qualsiasi comunicazione futura.
“Mi ha fatto male, ma ero orgoglioso di averci provato e grazie al supporto che avevo intorno a me e la mia mentalità, sono andato avanti nella vita pieno di amore e grato per la vita che mi hanno dato“. Jono ora trascorre molto del suo tempo come oratore motivazionale, tenendo discorsi a una serie di gruppi desiderosi di conoscere la sua straordinaria storia, ed ha pubblicato un libro sulla sua vita intitolato “Not All Heroes Wear Capes” (cioè “Non tutti gli eroi indossano i mantelli”).