Il ragazzo seviziato a Napoli torna finalmente a casa e ad accoglierlo con tanto affetto c’è l’intero quartiere e i familiari, che finora lo hanno sostenuto e incoraggiato. A seguirlo durante il percorso c’è mamma Stefania, che non lo ha lasciato un attimo e che oggi cerca di sorridere alla disavventura del figlio. Vincenzo per poco non ci lasciava la pelle e l’intervento è stato molto delicato, ma la sua forza e la reazione positiva hanno agito su di lui così bene che lui stesso dice: “Io non mollo mai. E oggi sono ancora più forte di prima. La forza me l’ha data questa storia e chi mi è stato vicino. Non sono mai stato solo. Ora vado avanti”.
Felice di poter vedere la partita del Napoli con lo Young Boys per l’Europa League a casa propria, Vincenzo sorride e cammina verso casa a testa alta. E’ dimagrito, ha perso ben dieci chili, ma l’energia non lo ha lasciato, ed è questa che lo ha aiutato a riprendersi così presto. Ad attenderlo a Pianura il cugino Andrea, il fratello più piccolo e gli zii, che gli vogliono un mondo di bene, e in più un grande striscione che hanno appeso tra i balconi e dove sta scritto: “Bentornato a casa Vincenzo”. Un cuore e tanti palloncini bianchi e azzurri hanno fatto commuovere Vincenzo.
La famiglia del ragazzo ringrazia tutti per il gesto affettuoso, ma è anche grata a tutta l’équipe del professor Troianiello che si è spesa per far guarire il ragazzo. Anche Lello, il papà di Vincenzo, è commosso e abbraccia il figlio felice di averlo a casa. Purtroppo la famiglia ammette che con l’aggressore del figlio, Vincenzo Iacolare, anche lui di Pianura, non hanno avuto buoni rapporti. La famiglia dell’aggressore ha chiesto scusa ma è finita lì, mentre il ragazzo colpevole dell’incidente è in carcere per tentato omicidio e violenza sessuale.
La famiglia di Vincenzo ha adesso altro da affrontare, con un lavoro precario del padre, la casa in affitto e la mamma Stefania che ha perso il lavoro perché ha dovuto assistere il figlio in ospedale. Ecco le parole di Stefania: “Aiutavo in casa una signora al Vomero per 400 euro al mese, ma da due settimane io sono rimasta accanto a mio figlio in ospedale e ho perso il lavoro. Dovrò stare con lui nei prossimi mesi. Non mi posso muovere. Se almeno mio marito trovasse un lavoro. Ora più che mai ci aspettano momenti difficili. Vincenzo ha bisogno di cure”.
Uno zio e la sorella le dicono di farsi coraggio, che può darsi qualcuno si presenti per dare una mano, conoscendo la situazione. Per il momento la famiglia si gode la gioia di riavere a casa il figlio, che stasera guarderà la partita del Napoli con i suoi cari.