Leslie Van Houten è una donna libera, dopo aver scontato 53 anni della sua condanna a vita. La donna, che ha oggi 73 anni, è stata rilasciata martedì dopo aver trascorso oltre cinque decenni dietro le sbarre per aver tolto la vita a due persone insieme ad altri membri della Famiglia Manson.
Leslie era la membra più giovane della setta, ed aveva 19 anni quando, insieme ad altri seguaci della setta, pugnalarono una coppia di droghieri come parte del piano di Charles Manson. La donna ammise di aver tenuto ferma Rosemary LaBianca mentre veniva pugnalata, di avere infierito sul suo corpo e di aver anche aiutato Patricia Krenwinkel, Tex Watson e Clem Grogan a fare a pezzi il corpo del marito della donna, Leno LaBianca.
Dopo aver cancellato le loro impronte digitali dalle superfici del negozio di alimentari gestito dai due, i membri della setta bevvero del latte al cioccolato dal frigorifero dell’esercizio commerciale. Il giorno precedente, i seguaci di Manson avevano tolto la vita all’attrice Sharon Tate, incinta del regista Roman Polanski, e ad altre quattro persone, ma in questo caso la Van Houten non aveva partecipato.
Nel corso degli anni Leslie ha affermato di rimpiangere le sue azioni, affermando di avere problemi mentali e di essere diventata squilibrata dopo aver utilizzato sostanze stupefacenti, arrivando a credere che Manson fosse “Gesù Cristo”. Inizialmente fu condannata alla pena capitale, ma sua condanna è stata mutata in ergastolo dopo che è stata bandita in California nel 1972.
La 73enne trascorrerà ora circa un anno in alloggi di transizione, imparando abilità di base come andare a fare la spesa, utilizzare un telefono cellulare ed ottenere una carta di debito. Contrarie alla sua liberazione le famiglie delle persone alle quali la setta tolse la vita, che temono che la scelta della libertà condizionale per la donna possa portare al rilascio degli ultmi quattro membri ancora in vita della famiglia di Manson, Patricia Krenwinkel, Tex Watson, Beausoleil e Bruce Davis.