Twitter: boicottaggio in corso, colpo agli inserzionisti, altre spunte regalate, nuovo scontro con Microsoft

Con Twitter non c'è mai da annoiarsi, come confermato dai nuovi contrasti con Microsoft e con gli inserzionisti, mentre sempre più utenti boicottano la spunta blu a pagamento, curiosamente regalata (loro malgrado) ad alcuni VIP.

Twitter: boicottaggio in corso, colpo agli inserzionisti, altre spunte regalate, nuovo scontro con Microsoft

Il noto social Twitter, dallo scorso Ottobre sotto il controllo del miliardario Elon Musk che l’ha pagato 44 miliardi di dollari per farlo suo e ritirarlo dalla Borsa in quanto società ora privata, sta proseguendo nel regalare spunte blu ai Vip, loro malgrado, anche se l’effetto della cosa potrebbe essere vanificato da una recente campagna di boicottaggio a sfavore di Twitter Blue. Nel mentre, prosegue lo scontro con Microsoft, che ora si è arricchito di un nuovo capitolo. 

Contrariamente alle altre volte, dopo il rinvio dalla precedente data (1° Aprile), lo scorso 20 Aprile Elon Musk ha effettivamente tolto la spunta blu agli utenti che l’avevano ricevuta in quanto personalità verificate ma, dopo qualche ora, ha cominciato (di tasca propria) a rimetterla ad alcuni utenti VIP, tra cui lo scrittore Stephen King ma, a quanto pare, la cosa è continuata. Nelle scorse ore, anche l’attore Ian McKellen, il podcaster Jon Favreau e il Massachusetts Institute of Technology si sono visti riassegnare le loro spunte di verifica benché abbiano confermato via tweet che non stanno pagando gli 8 dollari previsti al mese (negli USA) per abbonarsi a Twitter Blue (che, secondo il ricercatore indipendente Travis Brown conta su 630.000 abbonati, in gran parte fan di Musk o desiderosi di ottenere maggiore visibilità per il proprio account).

In concomitanza con il riapparire di alcune spunte di verifica su alcuni account che non avevano dato la loro autorizzazione alla cosa, è partita la campagna di boicottaggio Block the Blue, con tanto di apposito hashtag #BlockTheBlue e di account ufficiale (sospeso) @BlockTheBlue, che invita a bloccare tutti coloro che abbiano pagato per avere l’abbonamento a Blue, vanificando quindi uno dei motivi della presente iscrizione, ovvero l’aver più visibilità.

A tale campagna aderisce anche uno dei 35 account che, secondo Musk dovevano essere privilegiati nella diffusione dei loro tweet, cioè il popolarissimo (1,76 milioni di follower) @dril, che da anni pubblica post divertenti, molti dei quali diventati dei veri e propri meme da ricondividere viralmente. 

Un’altra novità connessa riguarda gli inserzionisti pubblicitari. A oggi chi spende 1.000 dollari al mese in annunci presso Twitter ha diritto alla spunta oro gratis in quanto organizzazione verificata: tuttavia, nonostante sulla pagina degli account pubblicitari (business.twitter.com/en/help/account-setup/ads-account-creation.html) non vi sia alcun riferimento in merito, stanno giungendo molte mail che evidenziano come, in alternativa a questo requisito, cioè spendere almeno 1.000 dollari al mese in inserzioni, coloro che vorranno pubblicare i loro annunci dovranno obbligatoriamente pagare la quota mensile prevista per iscriversi a Twitter Blue (certo anche per scoraggiare malintenzionati e ridurre lo spam).

Come sempre accade, Twitter ha risposto con un emoji “cacca” alle richieste di commento su tale accadimento. Infine, una nuova puntata della querelle / controversia con Microsoft, nelle scorse ore accusata di “rubare” i dati a Twitter. Ordunque, da qualche ora, come confermato da Microsoft stessa, non è più possibile condividere direttamente su Twitter screenshot e video registrati tramite la Barra di Gioco di Windows o le console Xbox. Per continuare a farlo saranno necessari quindi dei passaggi in più: ad esempio, si potrà copiarle su una pennetta USB per leggerle da computer o sincronizzarle via cloud per poi condividerle avvalendosi dell’app Xbox per smartphone.

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