Una nuova storia di pedofilia stravolge una comunità siciliana: un genitore avrebbe infatti violentato la figlia durante il weekend trascorso con lui. La bambina, 8 anni, in seguito alla separazione dei genitori, trascorreva dei fine settimana con l’uno o con l’altro, secodno gli accordi presi da entrambi. La vicenda è accaduta ad Acireale, una località in provincia di Catania, ed è stata scoperta dalla madre che ha iniziato a sospettare che qualcosa non andasse nella figlia, riguardo a certi atteggiamenti e comportamenti che la bambina assumeva.
Pensando che la piccola avesse qualche problema, la mamma è entrata di nascosto sul suo profilo Facebook e ha esaminato tutte le chat pensando di trovare qualche indizio che potesse farle capire il motivo dello strano comportamento della figlia. Quando ha visto i messaggi erotici che il padre scambiava con la figlia la donna è rimasta sconvolta, e ancora di più quando ha capito che nelle conversazioni la bambina chiamava il padre “il mio fidanzato”. Nei messaggi il padre la esortava a non raccontare nulla di ciò che accadeva fra loro due, e per contentarla e attirarla a sè le prometteva regali. Era evidente dal discorso che qualcosa c’era stata tra padre e figlia e la madre è corsa subito ai ripari.
A questo punto la donna ha sporto denuncia e l’uomo, di 34 anni, è stato arrestato e accusato di violenza sessuale su minore. E’ stato il gip del Tribunale di Catania ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare e ad eseguirla è stato il commissariato di Polizia di Acireale. La coppia è legalmente separata e l’uomo aveva il diritto di ospitare la figlia nella propria abitazione, per cui lo sbaglio è stato quello di approfittarsi della bambina. Al momento l’uomo si trova detenuto nella Casa Circondariale “Piazza Lanza”, in attesa di giudizio. Una storia degradante e sconvolgente, che fa molto riflettere sulla condizione di genitori e figli, e sulle responsabilità che ha un adulto sui piccoli. Abusi e violenze sui figli in tenera età sono azioni da condannare e da portare come esempio di grave immoralità e ingiustizia, che lasciano tracce profonde in chi li riceve, spesso per tutta la vita.