Un nuovo scandalo si abbatte sulla Chiesa, dopo che sono emersi i dettagli sulle indagini aperte sull’operato del sacerdote sloveno Marko Ivan Rupnik. Il gesuita 68enne, che secondo alcune fonti parrebbe essere una figura vicina al Papa, è stato accusato di abusi psicologici e sessuali da parte di diverse suore.
Tra le accuse rivolte verso Rupnik, quella di di aver invitato due suore a partecipare ad un ménage à trois. A puntare il dito contro il gesuita è una ex suora, che racconta come circa trent’anni fa l’uomo abbia usato il suo controllo “psico-spirituale” su di lei per fare sesso, anche di gruppo, e guardare film pornografici. “Padre Marko ha iniziato lentamente e dolcemente ad entrare nel mio mondo psicologico e spirituale, sfruttando le mie incertezze e fragilità e usando il mio rapporto con Dio per spingermi a fare esperienze sessuali con lui“, ha affermato l’ex suora, oggi 58enne, vittima dell’uomo dal 1987 al 1994.
Oltre ad aver affermato che Rupnik aveva chiesto a lei e a un’altra suora di fare sesso di gruppo con lui, dicendo che avrebbero replicato la relazione a tre vie tra Dio, Gesù e lo Spirito Santo, ha aggiunto che sospetta che l’uomo abbia abusato di altre 20 donne. All’epoca in cui si svolsero i fatti denunciati nelle accuse, Rupnik era direttore spirituale della Comunità di Loyola, un convento in Slovenia, e l’ex suora ha descritto come le sue denunce contro il sacerdote siano state ignorate.
Rupnik, che ha ricevuto una scomunica a maggio del 2020, è ora al centro di uno scandalo che ha travolto i Gesuiti, un ordine cattolico di sacerdoti di cui fa parte lo stesso Papa Francesco. Padre Johan Verschueren SJ, delegato del padre Generale e superiore maggiore delle Case internazionali, ha confermato ufficialmente che si stanno svolgendo delle indagini. “L’ultima settimana ha visto l’attenzione su due indagini condotte sul ministero di p. Marko Rupnik”, spiega. “Una riguardava una questione relativa al sacramento della riconciliazione; l’altra riguardava un abuso su una donna da parte di p. Rupnik“.
La scomunica per Rupnik era arrivata dopo che era stato ritenuto colpevole di assoluzione del complice, cioè la profanazione del sacramento della Confessione. Padre Verschueren spiega che la sua preoccupazione principale è rivolta a “coloro che hanno sofferto“, e lancia un appello ad altre eventuali vittime, invitandole a denunciare fatti eventualmente accaduti tramite un team creato appositamente. “Vi assicuro che sarete ascoltati con comprensione e con empatia“.