Caso Alice Neri, chi è il terzo uomo che era con lei la notte dell’omicidio

Indagato un tunisino, visto con Alice davanti ad un locale poco prima del delitto. È irreperibile ma la moglie dice che sono in Grecia per festeggiare le nozze. I dubbi del fratello su Marco, l'amico della vittima.

Caso Alice Neri, chi è il terzo uomo che era con lei la notte dell’omicidio

Nel caso Alice Neri, la donna trovata carbonizzata nel bagagliaio della propria auto nelle campagne modenesi, continuano i colpi di scena. Il terzo uomo indagato è Mohamed Garzou, 29enne tunisino, attualmente irreperibile che sembra essere partito per l’estero. L’uomo è stato visto assieme alla vittima, nel parcheggio dello Smart Cafè di Concordia, dove Alice aveva consumato un aperitivo con l’amico Marco, la notte dell’omicidio.

A tre settimane dall’omicidio, gli inquirenti procedono per tentativi senza avere, a quanto pare, una reale pista concreta.Dopo il vicolo cieco di Nicolas, il marito di Alice, con un alibi inoppugnabile è toccato a Marco, l’amico sardo con il quale Alice si è incontrata per un aperitivo proprio allo Smart Cafè. I due però usciti dal locale, prendono direzioni opposte.Le prime informazioni raccolte ci dicono che si tratta di un immigrato irregolare, su cui pende un decreto di espulsione. Questo escluderebbe dai sospetti i colleghi o ex colleghi stranieri di Alice, quindi con un contratto regolare, che hanno mostrato un certo interesse per la ragazza. Sono stati confermati dal fratello di Alice gli episodi di molestie sessuali, nei confronti della sorella, in ambito aziendale. Episodi a cui il datore di lavoro della sorella, aveva già risposto con dei provvedimenti disciplinari.

E allora che rapporti aveva Mohamed Garzou con Alice? Matteo Marzoli, il fratello della vittima, non ne aveva mai sentito parlare. Inoltre quella che sembrava una fuga, sta prendendo la fisionomia di un semplice viaggio di nozze. Ad affermarlo è proprio la moglie del tunisino ai giornalisti de Il Resto del Carlino. Spiega che nessuno è scappato, sono in Grecia -non in Tunisia come si era detto in un primo momento- dai suoi familiari per festeggiare il Natale e le nozze celebrate pochi giorni prima del delitto. La donna conferma che Mohamed quella sera era allo Smart Cafè, poiché è un cliente abituale. Visto che abitano a due passi dal locale. È lo stesso titolare a confermarlo.

Lo vedeva spesso al pomeriggio, acquistava le sigarette e consumava una birra o un the freddo. Quasi sempre solo e a piedi. Da circa un mese non lo vede nel locale, solo la scorsa settimana è passata la moglie a comprare delle sigarette. Gli avevano anche chiesto la possibilità di fare un rinfresco per le nozze, celebrate pochi giorni prima dell’omicidio Un altro commerciante di Concordia, conferma che Mohamed è sparito da un mese. Parla di una persona tranquilla, che faceva l’imbianchino, trasferito da meno di un anno in paese.

Insomma non sappiamo ancora se Mohamed ed Alice si conoscessero. L’uomo è stato visto con la vittima nel parcheggio, ma non ci sono evidenze sul fatto che sia salito in auto con la donna. Il fratello di Alice, Matteo, si dichiara piuttosto perplesso, chiedendo quali sarebbero gli elementi per un cambio di rotta, così repentino degli inquirenti. 

Un altro elemento da non sottovalutare è la crisi, che attraversava il rapporto di coppia tra Alice e Nicolas. La donna stava affrontando un percorso di sostegno con uno psicoterapeuta, ed era piuttosto fragile. Forse qualcuno vicino a lei, stava cercando di cogliere l’occasione. Pensava ad una facile preda, invece si è trovato di fronte ad un rifiuto. Matteo sottolinea i suoi dubbi sull’atteggiamento di Marco, “l’uomo dell’aperitivo”, la cui deposizione è stata determinante per la svolta delle indagini. Parla esplicitamente di comportamento ambiguo: “Non ha risposto ai messaggi vocali, che gli ho inviato mentre cercavo mia sorella . Non ha fatto mezza telefonata alla famiglia”.

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