Il personale dell’Arma dei Carabinieri nella mattinata del 6 dicembre ha eseguito una serie di perquisizioni in tutta la città di Brindisi, nello specifico in studi professionali e abitazioni di avvocati e medici, ritenuti, a vario titolo, appartenenti ad una associazione per delinquere finalizzata alla truffa delle assicurazioni e quindi alla elaborazione di falsi incidenti. Da quanto si apprende il sodalizio inventava di sana pianta incidenti o ne sovrastimava i danni.
Tutto questo sarebbe stato possibile appunto con la complicità che si era venuta a creare tra alcuni avvocati e medici. In totale sono 65 le persone indagate, tra cui figurano anche A.N. noto avvocato con un passato in politica e un medico del Pronto Soccorso dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi. L’indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto Antonio Negro e dal sostituto Luca Miceli.
Le indagini
I carabinieri mantengono un certo riserbo sulle indagini, ma da quanto si è appurato al vertice di questo sodalizio ci sarebbero stato appunto lo stesso A.N. Per chi indaga sarebbe proprio lui il collettore delle richieste di risarcimento alle compagnie assicurative, l’avvocato inoltre non avrebbe gestito professionalmente tali richieste ma avrebbe lasciato questo compito ad altri, in particolare ad un altro avvocato, G.D.
A questo punto entrava in scena A.C. in servizio presso l’Inail di Brindisi, il quale sarebbe stato fiduciario di molte compagnie assicurative: compito a lui spettante era quello di sovrastimare i danni degli incidenti dietro un “lauto compenso”. Quest’ultimo mediava il tutto tramite ad altri sanitari.
Tra gli indagati figura appunto M.S. medico in servizio presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Antonio Perrino, il quale avrebbe redatto falsi certificati medici già al primo accesso in PS. Il medico in questione avrebbe riferito anzitempo ad A.N. i propri turni di lavoro, in particolare di sabato e domenica, in modo che egli potesse agire lontano dagli sguardi degli altri colleghi, visto che in quei giorni la presenza di altri medici e pressochè nulla. Tra gli indagati figurano anche degli stuntman improvvisati i quali avrebbero avuto il compito di simulare appunto i falsi incidenti stradali. L’inchiesta rimane tutt’ora in corso e si attendono ulteriori dettagli da parte degli inquirenti.