Il prossimo 9 Dicembre ad Erba, in provincia di Como, si terrà un concerto presso il teatro Excelsior dedicato a Greta Spreafico, una cantante rock svanita nel nulla da sei mesi. Sparisce lei e l’auto con cui viaggia, una Kia Picanto blu. La band “Ama la musica, ama le donne” -con la quale si esibiva- e gli amici lo hanno organizzato per mantenere desta l’attenzione sulla vicenda.
Greta Spreafico, 53 anni, parte da Erba -dove vive- verso Porto Tolle in provincia di Rovigo. Ci era già stata in precedenza, negli ultimi tre mesi prima della scomparsa, per un progetto di ristrutturazione della casa, ereditata dal nonno. Si ferma anche un paio di settimane consecutive, da sola. Quando rientra non appare turbata, così racconta il suo compagno Gabriele, non riferisce episodi particolari. Alla fine decide di venderla, quella casa. Fissa un appuntamento con il notaio per Lunedì 6 Giugno. Ma a quell’appuntamento, non ci andrà mai. La donna combatteva da tempo contro la depressione e attacchi di panico, anche di forte entità. Dovuti ad una malattia,che per lungo tempo,era stata sottovalutata dai medici. Gabriele, amici e familiari, escludono un allontanamento volontario o un gesto inconsulto. Tesi condivisa anche dalla procura di Rovigo, che ha aperto un fascicolo per sequestro di persona.
Ma perchè Greta avrebbe dovuto essere rapita? E da chi? L’ultima persona che trascorre del tempo con Greta, prima della scomparsa, è Andrea Tosi un giardiniere di Porto Tolle. Si conoscono sui social, condividono la stessa passione per il rock. Quando la cantante si trasferisce in quel paese per sistemare la casa del nonno prima di venderla, i due si incontrano per tre giorni di fila, poi la donna si dilegua. Giovedì 2 Giugno vanno insieme al mare, alla Spiaggia delle Conchiglie. La sera precedente alla scomparsa passano ancora del tempo insieme. Il giardiniere la trova turbata, c’è qualcosa che non va. Le chiede di poter guidare e lei accetta di buon grado addormentandosi durante il viaggio. Due tre birre, paga lei ed Andrea nota che nel portafoglio ci sono un bel po’ di contanti. Forse stava preparando la fuga? O doveva consegnarli a qualcuno? Poteva essere la caparra della vendita immobiliare, da cui doveva incassare 80mila euro? Andrea racconta di averla salutata intorno alle due del mattino del sabato prima della scomparsa. Lei gli chiede di farle compagnia, non vuole stare da sola. Tosi declina.
La stessa mattina del 4 Giugno alle 5.18, la Kia Picanto di Greta viene immortalata, per l’ultima volta, dalle telecamere sulla provinciale nei pressi della località Barricata. Ma era lei alla guida? E soprattutto non risulta essere mai uscita dall’area di Porto Tolle, una densità di circa duecento chilometri quadrati. Gabriele, non avendo più notizie, la raggiunge a Porto Tolle, ma trova solo il suo cellulare sul tavolo della cucina. Lo stesso dal quale ha ricevuto un messaggio whatsapp alle 3.06 di quel sabato 4 Giugno: “Ti amo e ti voglio un mondo di bene. Bnotte” firmato con dei quadrifogli. Attenzione perché l’ora è importante. Andrea Tosi racconta agli inviati della trasmissione “Chi l’ha visto?”, che “lei alle 3.06 su whatsapp non c’era più”. Una coincidenza? Inoltre il fidanzato di Greta ritiene poco attendibile quel messaggio. A parte il dettaglio dei quadrifogli, che caratterizza la firma della donna, Gabriele spiega che Greta non aveva l’abitudine di inviare messaggi per augurare la buona notte. al massimo preferiva chiamare. Lo afferma con sicurezza, poiché è andato a ritroso nel suo archivio per un anno.
Comunque di questi messaggi, tra il giardiniere e la cantante, non vi è traccia. L’uomo afferma di avere l’abitudine di cancellare le chat; cancellate come la vendita della casa, i movimenti bancari, l’assicurazione auto scaduta e mai rinnovata. Cancellate come ogni traccia di Greta Spreafico da sei mesi.