Grosseto: bimbo nasce morto in ambulanza, la madre aveva nascosto a tutti la quinta gravidanza

Una donna ha chiamato il 118 lamentando un malore e dicendo che forse stava avendo un aborto. In realtà era all'ottavo mese di gestazione, tenuta nascosta a tutti, ed in travaglio, ed il bambino è nato senza vita in ambulanza. Indagano i carabinieri.

Grosseto: bimbo nasce morto in ambulanza, la madre aveva nascosto a tutti la quinta gravidanza

Una donna avrebbe tenuto nascosta la sua gravidanza alla famiglia per ben otto mesi, e quando ha chiamato il 118 sostenendo di avere un malore, in realtà era in travaglio. È successo martedì 28 novembre a Grosseto, in Toscana, dove il bambino è nato morto durante la corsa in ambulanza verso l’ospedale.

La vicenda è iniziata quando la donna, di nazionalità straniera, ha chiamato il 118 lamentando un malore. Confuse le indicazioni date dalla donna sul tipo di malore accusato, e solo davanti alle domande dell’operatore del 118 confessa di essere “forse incinta” e “forse di avere abortito“. Il 118 ha inviato a Manciano un’ambulanza, allertando anche l’elisoccorso Pegaso della Asl Toscana.

Quando l’ambulanza è arrivata a casa della donna, il personale sanitario si è reso invece conto che la paziente era all’ottavo mese di gravidanza ed i suoi dolori non erano dovuti ad un aborto spontaneo, ma erano contrazioni in fase avanzata. Nonostante la corsa a sirene spiegate per cercare di raggiungere l’ospedale, la donna era in pieno travaglio, ed il parto è avvenuto in ambulanza. Le contrazioni erano infatti già fortissime, e non c’era il tempo di riuscire a raggiungere il Misericordia per consentire il parto in ospedale.

Purtroppo il bambino non ha emesso alcun vagito, e sembra essere nato già senza vita. Nonostante gli sforzi del personale del 118 presente in ambulanza, che ha tentato a lungo di fare il possibile per rianimarlo, per il neonato non c’è stato niente da fare. All’ambulanza non è rimasto che continuare la corsa verso l’ospedale, dove la donna è stata ricoverata.

I carabinieri hanno dato il via ad una serie di accertamenti per chiarire i diversi punti oscuri della vicenda. La prima domanda è come sia possibile che la donna sia riuscita a nascondere la gravidanza, la sua quinta, a tutti i membri della famiglia, nonostante avesse raggiunto l’ottavo mese di gestazione, e perché abbia fatto questa scelta. I militari hanno raccolto le testimonianze del personale dell’ambulanza ed il racconto confuso della donna, ed hanno acquisito la registrazione della telefonata al 118 fatta dalla donna.

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