Si infittisce il mistero relativo alla morte di Alice Neri, che assume sempre di più i contorni di un femminicidio. La donna di 32 anni, è stata trovata carbonizzata nel bagagliaio della propria auto- lo scorso 18 Novembre- nelle campagne della bassa modenese.
Nicolas Negrini, il marito di Alice e padre della loro bimba di quattro anni, è indagato seppur a piede libero per omicidio volontario. Accompagnato dal proprio legale, si è recato presso il Comando Provinciale Carabinieri di Modena dove è stato ascoltato nuovamente dagli investigatori.
Era stato proprio Nicolas a denunciare la scomparsa della moglie. Come ha raccontato ai carabinieri, non avendola vista rientrare a casa dal lavoro, ha temuto che Alice sia stata coinvolta in un incidente. Sotto indagine anche un amico, che la donna avrebbe incontrato proprio la sera della scomparsa. A quanto pare l’ultimo ad averla vista ancora viva. I carabinieri dopo aver perquisito l’abitazione dei due coniugi, hanno sequestrato alcuni oggetti di Alice. Inoltre è stata perquisita anche un appartamento a San Possidonio, cittadina a soli dieci minuti d’auto da Fossa, il luogo del ritrovamento della povera Alice.
Come già anticipato, su Fidelity News ci sono diversi aspetti da chiarire. Sembra essere ormai certo, dai riscontri delle testimonianze, che Alice Neri -il giorno della scomparsa- al mattino era ancora a Ravarino, dove abitava. E’ giunta in auto, in quelle campagne nel pomeriggio. Lo scorso Maggio Alice pubblicò un post sui social, che ora appare come un inquietante presagio: “Quando la vita ci allontanerà e non potrò più prendermi cura di te, non dimenticare mai quello che ti ho sempre detto: ‘Se ti piace una camicetta, te la metti e se ti piace una gonna, te la metti; se vuoi tagliarti il capelli, te li tagli e se ti vuoi truccare, ti trucchi; se ti piace una canzone la senti e se ti piace ballare, la balli; che non venga mai nessuno a dirti come vivere la tua vita’”.
Ci è arrivata da sola? Oppure era già in compagnia del suo carnefice? Avrebbe potuto essere già nel bagagliaio, durante il tragitto di circa trenta chilometri. Magari aveva un appuntamento con qualcuno, come si deduce dalle parole della madre, raggiunta al telefono dai giornalisti del TG3: “Mia figlia è una persona per bene. E’ stata ammazzata come una delinquente. Mia figlia non si nascondeva da nessuno. Stava bevendo uno spritz in un bar. Potrebbe essersi fidata della persona sbagliata“.