Perchè è morta Lola Daviet? La confessione ambigua di Dahbia, accusata del suo omicidio

La donna, arrestata per lo stupro e le torture alla dodicenne Lola Daviet, racconta i dettagli dell'omicidio cambiando ogni versione, durante sei interrogatori, finendo per ritrattare tutto. Il movente della follia omicida non è ancora chiaro.

Perchè è morta Lola Daviet? La confessione ambigua di Dahbia, accusata del suo omicidio

Perchè Lola Daviet è stata uccisa? A quattro giorni dal ritrovamento del corpo dell’adolescente in un baule, a Parigi, gli investigatori della brigata criminale stanno ancora cercando di individuare il movente. Cosa avrebbe spinto Dahbia, una senzatetto di 24anni -originaria dell’Algeria- ed incriminata per omicidio e stupro aggravato ad uccidere la ragazzina? 

Pur essendo affetta da turbe psichiche, è stata ritenuta idonea ad essere interrogata dai magistrati, che lo hanno fatto per ben sei volte. Quando la polizia le ha mostrato le foto del corpo di Lola, ha risposto che non le faceva “né caldo né freddo” – Anche io sono stata violentata e ho visto i miei genitori morire davanti a me”, ha aggiunto. Nelle prime dichiarazioni Dahbia afferma di aver trascinato Lola nell’appartamento di sua sorella, che abita nello stesso edificio della vittima, costringendola a farsi una doccia e a subire abusi sessuali e torture fino alla morte.

Ancora non è chiaro se nella violenza siano coinvolti gli altri sospetti, due uomini e una donna, arrestati dalla polizia. Secondo le indiscrezioni del quotidiano francese 20minutes, la donna era arrabbiata con la madre di Lola, custode con il marito, nel condominio di Rue Manin 119 dove la ragazzina è stata ritrovata in una scatola, si sarebbe rifiutata di darle il pass per accedere all’edificio, dove appunto vive la sorella maggiore. Eppure i genitori di Lola la smentiscono, dicono di non averla mai vista ne di averci mai parlato. Inoltre come è stato possibile per Dahbia accedere nell’appartamento della sorella senza il badge?

Per gli inquirenti i conti non tornano. Infatti la sospettata ha successivamente ritrattato questa versione. Pensa di avere raccontato un sogno e non la realtà . Immaginava di essersi difesa da un’aggressione con il coltello, di aver lottato contro un fantasma e altri deliri di questo genere. Esclude categoricamente di aver potuto uccidere una bambina.

Mentre scavando nella vita della donna algerina, non risultano esserci ricoveri nelle strutture psichiatriche. La sorella ha dichiarato che Dahba soffre di insonnia e sonnambulismo ma non è pericolosa. A questo punto è probabile che, solo con i riscontri delle tracce genetiche, si potranno avere delle risposte.

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