Una bambina di 10 anni rischia di rimanere cicatrizzata a vita, a causa di un tatuaggio all’henné che ha voluto durante una vacanza con la famiglia in Turchia. La piccola Amora Evans si è ritrovata con ustioni chimiche sul braccio che odoravano di “carne putrefatta“, racconta la madre Alisha, di 31 anni,
Amora era felicissima quando, lo scorso 5 agosto, ha avuto il permesso dei genitori di farsi fare sul braccio un tatuaggio temporaneo all’henné raffigurante un lupo, il suo animale preferito. La madre Alisha racconta che era l’ultimo giorno in Turchia dopo due settimane di vacanza. “Sembra una cosa stupida da far fare ad un bambino, ma gli avevano tutti, non avrei mai pensato che potesse causare qualcosa del genere“.
Due giorni dopo la bambina ha iniziato a lamentarsi che il braccio le faceva male e le prudeva, e dopo una visita in farmacia ha iniziato ad utilizzare antistaminici e una crema. La donna racconta che nei dieci giorni successivi, quando la famiglia aveva già fatto ritorno a Alsager nel Cheshire, la pelle è diventata “arrossata“, con vesciche che hanno iniziato a formarsi, diventare rosse e iniziare a secernere pus giallo. “Puzzava come carne in putrefazione, era orribile“, commenta.
I medici ritengono che le ustioni chimiche siano state causate dalla parafenilendiammina, detta anche PPD, un composto chimico che si trova comunemente nell’henné nero e in tinte per capelli scuri. Dopo aver fatto due viaggi in farmacia ed una visita dal dottore, che le ha prescritto un ciclo di antibiotici, Amora è ora in via di guarigione.
La madre ha deciso di rendere pubblica la loro storia, per aumentare la consapevolezza pubblica sui rischi legati ai tatuaggi all’henné ed evitare che un altro bambino provi quello che ha passato Amora. “Suggerirei agli altri genitori di non consentire ai figli di farsi un tatuaggio all’henné. Non avevo idea dell’esistenza di questo PPD“.