La morte della giovane Karen Stitt è rimasta irrisolta per 40 anni, rimanendo un cold case ancora aperto fino a che, grazie al DNA, è stato finalmente arrestato un uomo per aver stuprato ed ucciso la 15enne nel lontano settembre del 1982. Le manette sono scattate per il 75enne hawaiano Gary Ramirez.
Karen fu vista per l’ultima volta la mattina del 2 settembre del 1982, quando il suo ragazzo la salutò alla fermata dell’autobus a Sunnyvale, in California. Il suo corpo, nudo e senza vita, fu ritrovato la mattina dopo dietro un muro di blocchi di cemento sporco di sangue. La 15enne era stata violentata ed accoltellata 59 volte. Da allora l’omicidio era rimasto irrisolto, diventando col tempo uno dei molteplici Cold Case che rimangono aperti, senza nuove piste.
È grazie all’esame del DNA sul sangue ritrovato sulla giacca di pelle della vittima e sul muro dietro il quale fu ritrovato il suo corpo, che il suo assassino è stato finalmente identificato dal Detective Matt Hutchison. Nel 2019, grazie all’aiuto di un genealogista, il poliziotto ha ristretto la lista dei sospetti fino a 4 fratelli. Il DNA di uno dei figli di Ramirez ha confermato che era probabile che il sospetto fosse suo padre, e dopo aver ottenuto un mandato per ottenere il DNA di Gary, il campione combaciava completamente con quello ritrovato nella scena del crimine.
“Volevo urlare, ho guardato una foto di Karen e le ho semplicemente detto: ‘Ce l’abbiamo fatta’“, racconta Hutchison. Quando la polizia ha bussato alla porta di Ramirez, un disinfestatore di insetti in pensione e veterano dell’Air Force con problemi alle anche, l’uomo era così sconvolto che ha potuto solo dire “Oh mio Dio“.
Il fratello Rudy si dichiara sconvolto per le accuse, dicendo che trova incredibile che il fratello minore possa aver compiuto un omicidio: “Non l’ho mai visto violento o arrabbiato, mai, non farebbe male ad una mosca“. Il 75enne si trova ora in una cella di Maui, in attesa della estradizione verso la California, dove dovrà rispondere delle accuse di omicidio, rapimento e stupro. Se condannato, rischia l’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale.