Una incredibile polemica si è scagliata nei confronti di Don Mattia Bernasconi, giovane prete diventato virale dopo la diffusione di alcune foto che lo ritraggono mentre celebrava una messa in mare. Dopo il richiamo ufficiale della Curia, il sacerdote è infatti stato iscritto nel registro degli indagati per “offesa a una confessione religiosa“.
Il 36enne, prete della parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano, si trovava a Crotone insieme ad un gruppo di giovani aderenti ad un campo di volontariato sulla legalità organizzato da Libera, una associazione antimafia. Il gruppo, composto da 21 studenti, si trovava in spiaggia per celebrare l’ultimo giorno del campo, ed era domenica, giorno nel quale celebrano sempre la messa.
“All’inizio avevo pensato a una pineta, ma era già occupata. Erano le dieci e mezza di mattina, il sole era cocente: allora abbiamo deciso di virare verso l’unico posto confortevole: in acqua“, ha spiegato il sacerdote in una intervista, in seguito al ciclone mediatico provocato dall’accaduto. “Qualcuno ha scattato delle foto che hanno iniziato a circolare sul web: la cosa è stata fraintesa, forse anche giustamente“.
Nelle immagini finite sul web, si vede il Prete celebrare la messa in acqua, utilizzando un materassino gonfiabile come se fosse un altare. La Curia crotonese ha richiamato il 36enne a una maggiore sobrietà e al “rispetto dei simboli e del decoro eucaristici“, mentre il procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia ha “iscritto un fascicolo ed avviato indagini per offesa a una confessione religiosa“.
“Mi dispiace che qualcuno si sia sentito offeso“, si scusa Don Bernasconi, aggiungendo che tornando indietro non celebrerebbe nuovamente la messa, ma evidenziando un importante lato positivo, cioè l’avvicinamento dei fedeli. “Una signora mi ha ringraziato, dicendomi che si era sentita raggiunta dalla Chiesa anche in spiaggia. Ogni luogo va bene per diffondere il verbo del Signore“.