Un Paese in cui il Presidente del Consiglio chiede la rimozione di un capo politico è accettabile? La risposta è “sicuramente no” e lascia basiti il silenzio che in questi giorni sta caratterizzando il pericoloso e drammatico evento.
Secondo quanto riportato in un’intervista al Fatto Quotidiano, il sociologo ed esperto vicino al Movimento 5 Stelle, Domenico De Masi, avrebbe affermato che Mario Draghi ha chiesto al garante del movimento Beppe Grillo di rimuovere il capo politico in quanto inadeguato.
De Masi, come accennato, è il sociologo sostenitore di importanti misure volute dal movimento, come il Reddito di Cittadinanza (che e non perdiamo occasione di ricordarlo, già da tempo è una misura presente in tantissimi Paesi), molto vicino a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle, che ha raccontato d’essere stato proprio Grillo a riportare l’accaduto in sua presenza e di qualche altro parlamentare del movimento.
Mario Draghi avrebbe chiesto al garante Beppe Grillo di rimuovere il capo politico in quanto inadeguato al ruolo e appunto, sarebbe stato lo stesso Grillo a raccontare poi l’accaduto.
Draghi avrebbe anche spinto Grillo ad avvicinarsi alla “fazione” di Luigi di Maio, attualmente Ministro degli Esteri, recentemente staccatosi dal movimento stesso e oggi “affiliato al nuovo che avanza”, ovvero Tabacci.
Neppure nelle peggiori democrazie cristiani avremmo immaginato di assistere a tanto. Lascia seriamente perplessi non solo che un Presidente del Consiglio, per di più mero tecnico, mai realmente nominato dal Governo, possa interferire in questioni così delicate; tutti dovrebbero essere altrettanto sconcertati per questo vile attacco alla democrazia e al rispetto delle figure istituzionali stesse.
La posizione di Beppe Grillo
Viene da chiedersi quale sia l’effettiva posizione di Beppe Grillo in questa faccenda. Perchè il garante non ha mai denunciato l’accaduto? Perché i fatti sono stati tenuti nascosti e abbiamo dovuto attendere l’onestà intellettuale del sociologo De Masi per venirne a conoscenza?
Grillo è effettivamente un soggetto ricattabile? Sono in tanti a domandarsi se in questa ambigua situazione c’entri la vicenda che riguarda il presunto stupro di suo figlio Ciro, che proprio per questo fatto è stato rinviato a giudizio.
L’inquietante silenzio dei media italiani
Certo è che si tratta di un fatto gravissimo che ha visto in tutti i media uniti in un inquietante e preoccupante silenzio. Ormai da tempo i media trattano Mario Draghi come un messia nonostante lo spread decolli vertiginosamente persino rispetto ai tempi dell’inadeguato Premier Giuseppe Conte e il Paese stia attraversando una delle peggiori crisi economiche anche a causa della pessima gestione della guerra in Ucraina.
Prezzo della benzina alle stelle, prodotti alimentari di prima necessità, come l’olio di semi passato da 1 euro a 3 euro al litro, e tamponamenti con bonus “contentino” per bollette triplicate, sono tutti fattori che stanno mettendo in ginocchio il Paese, mentre il numero dei poveri aumenta da Nord a Sud.
Perché chiedere l’allontanamento di Giuseppe Conte? Le ipotesi
Sarebbe lecito domandarci come mai Mario Draghi chieda proprio l’allontanamento di Giuseppe Conte il quale, dopo il gesto del voltagabbana Luigi di Maio (alla scadenza del secondo mandato e quindi non più rieleggibile secondo lo statuto del movimento), non ha neppure più la maggioranza relativa in Parlamento.
Perché non contrastare Giorgia Meloni all’opposizione? Forse perché in questo caso si tratta da sempre di una finta opposizione, senza i numeri per contrastare veramente le decisioni del Governo e dunque solamente di facciata.
La verità è che Giuseppe Conte sta lottando contro tante decisioni del Governo che vanno contro gli interessi degli italiani, ultimo tra tutti il mancato rinnovo del Superbonus del 110%, che rischia di mettere in ginocchio oltre 60 mila imprese edilizie.
Fatto passare come una misura che agevola le truffe (in realtà, i casi di truffa verificati sono solo del 3%), il Superbonus è un altro successo introdotto con il decreto-legge “Rilancio” del 19 maggio 2020, proprio dal Governo Conte.
Il Superbonus ha rilanciato il mercato edilizio italiano e non è un caso che oggi Confartigianato denunci il fatto che con lo stop di 5,2 mld di crediti, andranno persi 47mila posti di lavoro.
Secondo il presidente Marco Granelli di Confindustria, con questo stop della cessione dei crediti l’aumento occupazionale creato nel settore delle costruzioni nell’ultimo anno si ridurrà del 40%».
Lo sconcerto di Giuseppe Conte
Dopo che Giuseppe Conte si è detto sconcertato per le parole di Mario Draghi, il quale è tornato in nottata abbandonando il vertice Nato, si attende un incontro di chiarimento tra i due.
Per il momento sembra che la crisi di governo sia scongiurata, ma sono in tanti a ritenere che per il Movimento di Giuseppe Conte sia ormai arrivato il momento di staccare la spina a questa farsa governativa e puntare invece sull’appoggio esterno a Governo.